Ponte di Ognissanti, in città alberghi pieni. «Ma il carovita potrebbe frenare il settore»

Turismo. Tasso di occupazione delle camere al 90%. L’Ascom: «Nei prossimi mesi tuttavia l’inflazione ridurrà la capacità di spesa delle famiglie».

Il ponte di Ognissanti ha regalato una boccata d’ossigeno alle aziende del turismo bergamasco, che approfittando del clima mite fuori stagione hanno fatto il pieno di clienti. Quasi tutti esauriti gli alberghi nel capoluogo, secondo le stime dell’Ascom, con un tasso d’occupazione medio delle camere al 90%. Anche martedì 1° novembre, soprattutto al mattino, si è vista in Città alta l’affluenza di visitatori delle grandi occasioni, i ristoranti presi d’assalto e le terrazze all’aperto dei locali pressoché ovunque stipate di clienti. Sulla Corsarola, gente in mezze maniche e altri con felpe e giubbotti: anomalie di un inizio di novembre che si è presentato con le temperature ancora al di sopra della media, nonostante il calo pomeridiano.

Tanti turisti hanno scelto di raggiungere il centro storico a piedi o in autobus; in migliaia lo hanno fatto in funicolare, con code che nella tarda mattinata di martedì hanno sfiorato i 30 minuti d’attesa alla stazione di viale Vittorio Emanuele. Molti italiani, ma anche parecchi turisti stranieri, dai francesi ai tedeschi e pure tanti inglesi e spagnoli. «Abbiamo assistito a una grossa affluenza di visitatori dall’estero – ha confermato Giovanni Zambonelli, albergatore e presidente di Ascom Confcommercio –. È un ottimo momento per il turismo in provincia di Bergamo, che prosegue fin dal mese di aprile. In questo momento non fanno testo, purtroppo, gli alberghi di montagna, ma in città le strutture sono quasi tutte esaurite».

Le prospettive non sono altrettanto rosee: «Oggi la preoccupazione – ha aggiunto Zambonelli – riguarda il tasso d’inflazione e l’aumento dei costi energetici, che oltre a gravare sull’economia delle nostre imprese, riducono la capacità di spesa delle famiglie». Un futuro d’incertezza in vista delle vacanze di fine anno.

Approfondisci l'argomento sulla copia digitale de L'Eco di Bergamo del 2 novembre

© RIPRODUZIONE RISERVATA