Quarta dose, coperto un bergamasco su 10. «È sbagliato aspettare»

La campagna L’afflusso è salito da metà luglio: 1.400 inoculazioni al giorno. Marinoni (Ordine): «Risposta insufficiente». Sono 36.399 i soggetti con il doppio booster.

La svolta di metà luglio ha dato una scossa alla campagna vaccinale. Ma non è stata certo una «rivoluzione»: la campagna delle quarte dosi viaggia a circa 1.400 somministrazioni al giorno in Bergamasca, decisamente più svelta delle poche centinaia di iniezioni che si effettuavano nella prima metà del mese, ma la copertura resta ancora fondamentalmente bassa. Basta incrociare i numeri: a venerdì sera, secondo il «contatore» di Regione Lombardia, erano 36.399 i bergamaschi che avevano già ricevuto la quarta dose. Uno su dieci degli aventi diritto, in sintesi.

Over 60 e fragili

La quarta dose è infatti dedicata agli over 60, ai «fragili» di tutte le età e agli immunocompromessi (questi ultimi, per esempio i trapiantati, sono la prima categoria a cui è stata rivolta la quarta dose). In Bergamasca, secondo l’Istat, vivono 314mila ultrasessantenni: e se a questa platea si aggiungono appunto anche i «fragili» di tutte le età e gli immunocompromessi, si arriva teoricamente attorno ai 350mila cittadini che potrebbero ricevere il rinforzo immunitario. Al momento, però, solo il 10% di loro ha mostrato il braccio per ricevere la puntura; anche calcolando qualche migliaio di prenotati per le prossime settimane, si è distanti da una risposta ottimale. «La copertura non è ancora adeguata – riflette Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei medici di Bergamo –. I dati dei centri vaccinali evidenziano sì un aumento importante dell’afflusso: una risposta effettivamente c’è, ma non è ancora sufficiente».

La campagna

Riepilogo delle puntate precedenti. La campagna delle quarte dosi si appresta – formalmente – a tagliare il traguardo dei cinque mesi: il 1° marzo si aprì la possibilità del richiamo per gli immunocompromessi, che aderirono però alla spicciolata; nel primo mese e mezzo, in Bergamasca furono solo circa 1.500 le iniezioni. Dal 14 aprile si è poi allargata la somministrazione anche agli over 80, ai 60-79enni fragili e agli ospiti delle Rsa: nei primi tre mesi dedicati a loro, si sono aggiunte circa altre 20mila inoculazioni. Infine, la svolta estiva: dal 13 luglio si è data la possibilità di prenotare la quarta dose a tutti gli over 60 e ai fragili di ogni età, e in poco più di due settimane si sono così registrati circa 15mila «second booster». Il passo della campagna è divenuto insomma più rapido, ma non si è tornati ai livelli massivi di un’estate fa. Perché? «C’è un malinteso di fondo – riflette Marinoni –: molti, anzi troppi, pensano di aspettare l’autunno per rivaccinarsi, magari con i vaccini aggiornati. È un errore, perché la protezione è necessaria ora, e anche perché non si hanno ancora certezze sull’arrivo dei vaccini aggiornati».

«Il vaccino attuale conferisce ancora un’elevata protezione contro la malattia grave, ed è ciò che più interessa, soprattutto nei confronti degli anziani e dei fragili, cioè la popolazione target della quarta dose»

Il tema di fondo, tra l’altro, prescinde dall’aggiornamento o meno del vaccino: «Il vaccino attuale conferisce ancora un’elevata protezione contro la malattia grave, ed è ciò che più interessa – puntualizza Marinoni –, soprattutto nei confronti degli anziani e dei fragili, cioè la popolazione target della quarta dose. Queste sono le persone da proteggere, da proteggere ora, perché su di loro l’infezione può avere conseguenze ancora gravi: siamo ancora nel pieno della pandemia, proteggiamole adesso. Poi in autunno si faranno altri discorsi, sia sull’aggiornamento dei vaccini sia sull’antinfluenzale».

Richiami «vecchi»

La bassa adesione alla quarta dose è un tema comune a ogni angolo del Paese. La Lombardia si conferma comunque la locomotiva d’Italia anche in questa fase: da quando a metà luglio il «second booster» è stato aperto a tutti gli over 60, nella regione sono state quasi 200mila le quarte dosi somministrate, pari al 21,3% di quelle inoculate in tutta Italia. Se si guarda alla percentuale di cittadini protetti con la quarta dose rispetto al totale della popolazione (dunque calcolando anche gli over 60 che non la possono ricevere), la Bergamasca è al 3,3% di copertura: come emerge dalla mappa della Regione, è la provincia lombarda con la performance più bassa, mentre gli altri territori spaziano da un minimo del 3,75% di Mantova a un massimo del 5,31% di Cremona.

«È importante ricevere la quarta dose anche perché è trascorso ormai parecchio tempo dalla terza: è risaputo che più passa il tempo e più cala la copertura»

«È importante ricevere la quarta dose – aggiunge Marinoni – anche perché è trascorso ormai parecchio tempo dalla terza: è risaputo che più passa il tempo e più cala la copertura». Gli over 60 hanno infatti ricevuto la terza dose a partire da fine ottobre. Ormai nove mesi fa esatti: per la terza dose l’adesione era stata altissima, la quarta invece non galoppa.

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