Rincari di luce e gas: per ogni famiglia salasso da 3mila euro

Carovita Aumenti calcolati da ottobre 2021 a settembre 2022. Fino ad oggi dal governo aiuti per 30 miliardi. Arera: «Da ottobre aggiornamento tariffario ogni mese».

Sarà un autunno caldo, con bollette salate di luce e gas che incideranno inevitabilmente sui bilanci delle famiglie. Gli interventi messi in campo dal governo con il decreto Aiuti bis, tra cui la proroga dell’azzeramento degli oneri di sistema per l’elettricità, la riduzione dell’Iva al 5% sul gas e il rafforzamento del bonus sociale per luce e gas in favore delle famiglie economicamente vulnerabili, contribuiranno ad alleggerire il carico delle spese, ma il caro bollette a fine anno si farà sentire lo stesso, con una stima presumibile di 3.000 euro a famiglia nel corso di un anno per far fronte al complesso delle voci in bolletta.

«La crisi dei prezzi energetici è iniziata a settembre 2021 e si è inasprita a causa del conflitto in Ucraina – sottolinea Stefano Saglia, componente del Collegio di Arera, l’Autorità nazionale di regolazione per l’energia, le reti e l’ambiente –. Una crisi, quella dei prezzi, innescata da fattori economici e dinanzi a cui il governo ha prodotto diversi interventi che, se sommati tutti insieme, oscillano intorno ai 30 miliardi di euro dall’anno scorso ad oggi, sforzo importante. Ma la situazione resta difficile». Un dato che fa riflettere: secondo i calcoli Arera, la spesa in bollette di luce e gas per una famiglia tipo tra il 1° ottobre 2021 e il 30 settembre 2022 sarà intorno ai tremila euro, stimando un consumo annuo di 2.700 kWh di energia elettrica (1.071 euro, +91%) e 1.400 metri cubi di gas (1.696 euro, +70,7%).

Ora bisognerà valutare gli ultimi tre mesi dell’anno e gli scenari del riscaldamento. «Dinanzi ai rincari e ai nuovi scenari diventa fondamentale il risparmio energetico – spiega Saglia –. Lasciare il riscaldamento acceso o usare elettrodomestici nelle ore di punta sono comportamenti assolutamente da correggere, anche negli uffici pubblici, ed è un problema sia dal punto di vista dei prezzi sia dei volumi. È vero che non siamo ai tempi degli anni Settanta in cui ci fu lo shock petrolifero, ma è un periodo in cui bisogna essere consapevoli che la materia prima può scarseggiare. Nel giro di un anno i prezzi sono anche quintuplicati, quindi qualsiasi intervento del governo, anche particolarmente oneroso, non va a cancellare una situazione in cui il costo della materia prima è esploso».

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