Referendum e comunali, oggi urne aperte per 832 mila bergamaschi dalle 7 alle 23

Domenica 12 giugno Il voto per i cinque quesiti sulla giustizia e per eleggere il sindaco in 17 Comuni della provincia. Seggi aperti dalle 7 alle 23, poi partirà subito lo spoglio per il referendum, mentre gli scrutini delle amministrative inizieranno lunedì alle 14.

Domenica 12 giugno in tutta Italia si vota per i cinque referendum sulla giustizia e, in 17 Comuni bergamaschi, anche per eleggere il sindaco. Si vota dalle 7 alle 23, poi partirà subito lo spoglio per il referendum, mentre quello delle elezioni comunali inizierà lunedì alle 14. Per il referendum, secondo i dati del ministero dell’Interno, nell’intera provincia di Bergamo gli aventi diritto al voto sono 832.469 (410.513 uomini, 421.956 donne); 970 le sezioni in cui è suddiviso il territorio orobico. In tutta la Lombardia si arriva a 7.506.308 elettori (9.248 sezioni), a livello nazionale gli aventi diritto sono 50.915.402 (di cui 4.735.783 residenti all’estero) su 61.565 sezioni. Cinque i colori delle schede: rossa, arancione, gialla, grigia e verde, in ordine di quesito (qui l’articolo con i quesiti) .

Il quorum

La partita, essendo il referendum abrogativo, si gioca innanzitutto sull’affluenza: l’esito sarà «valido» solo se si recherà alle urne il 50% più 1 degli elettori aventi diritto, cioè se si supererà il fatidico quorum. In concreto, l’asticella è fissata a circa 25,5 milioni di votanti. Ma quanto sono sentiti i referendum, in chiave locale? Nell’ultimo referendum abrogativo, quello del 2016 sulle trivelle, l’affluenza in città fu del 32,79% (e del 30,94% nell’intera provincia); nel 2011 invece fu del 54,4% in città (e del 53,7 nell’intera provincia) per i quesiti su legittimo impedimento, acqua pubblica e nucleare.

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Il voto nei Comuni

Per quanto riguarda le elezioni comunali, il più popoloso tra i paesi bergamaschi che dovranno rinnovare gli organi nei municipi è Nembro, con 11.542 abitanti, il più piccolo (primato che detiene anche a livello nazionale) è Blello, 76 anime. In mezzo Calusco d’Adda, Brembate Sopra, Curno, Villongo, Mozzo, Cisano Bergamasco, Gandino, Sovere. E poi Villa d’Adda, Leffe, Fornovo San Giovanni, Arzago d’Adda, Solto Collina, Carona e Averara. In tutto 85.450 residenti e un totale di 69.214 elettori che nella sola giornata di oggi, dalle 7 alle 23, muniti di documento di riconoscimento e tessera elettorale, potranno fare la loro scelta. I protocolli sanitari approvati dai Ministeri dell’Interno e della Salute sottolineano che è fortemente raccomandato, per l’accesso degli elettori ai seggi, l’uso della mascherina chirurgica. Ma come si vota? Tutti i Comuni orobici coinvolti in questa tornata elettorale hanno meno di quindicimila abitanti, quindi, salvo clamorosi pareggi, tutto si deciderà oggi, senza ballottaggi.

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Come si vota

Per votare si può tracciare un segno sul nominativo del candidato sindaco o sul contrassegno della lista collegata, o anche sia sul candidato sindaco sia sulla lista collegata: in ogni caso, il voto viene attribuito sia alla lista di candidati consiglieri, sia al candidato sindaco collegato. Va precisato che, trattandosi di paesi medio-piccoli, non è consentito il cosiddetto «voto disgiunto», non è cioè possibile votare un candidato primo cittadino e contemporaneamente una lista diversa da quella che lo sostiene.

È eletto sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti. È possibile inoltre esprimere delle preferenze tra i candidati al Consiglio comunale: nei Comuni con popolazione inferiore a cinquemila abitanti si può indicare una sola preferenza. Nei Comuni più grandi è invece possibile esprimere fino a due preferenze per i candidati consiglieri, scrivendole nelle apposite righe tratteggiate poste al di sotto del contrassegno di lista. In caso di espressione di due preferenze, queste devono riguardare candidati di sesso diverso. Le preferenze, naturalmente, devono essere manifestate per candidati compresi nella lista votata.

L’attesa per lo spoglio

Una volta chiuse le urne, i candidati dovranno stare per un po’ col fiato sospeso: lo spoglio per le elezioni amministrative prenderà infatti il via alle 14 di lunedì. Domenica sera si darà la precedenza allo scrutinio delle schede relative ai referendum per la giustizia.

I «monolista» e il quorum

Ma ci sono tre aspiranti sindaci che già alla chiusura dei seggi di questa sera avranno un primo, importantissimo riscontro: Marco Gallizioli a Leffe, Federica Cadei a Sovere e Gianfranco Biffi a Villa d’Adda, infatti, sono in corsa solitaria per la guida dei rispettivi municipi. L’unico ostacolo (tutt’altro che marginale) è per loro il quorum: devono portare a votare almeno il 40% dei loro concittadini, e ottenere poi nell’urna il 50% dei voti validi. E se il primo traguardo sia o meno raggiunto, lo si saprà già con la verifica dell’affluenza.

Negli altri paesi chiamati al voto invece le sfide vedono almeno due «competitor» in campo. Le schede più «affollate» si trovano paradossalmente nei paesi più piccoli: quattro i candidati primi cittadini ad Averara, tre a Blello, Carona e Solto Collina. Sono sei i sindaci uscenti che cercano la conferma nei loro paesi. Sette invece i primi cittadini che, non potendo ricandidarsi allo stesso ruolo per aver raggiunto il limite di mandati consecutivi, si propongono per il Consiglio comunale.

I numeri nazionali

A livello nazionale, il primo turno delle amministrative riguarda 971 Comuni per un totale di 8.831.743 elettori. In particolare, sono chiamati al voto 22 capoluoghi di provincia e quattro di regione (Alessandria, Asti, Cuneo, Como, Lodi, Monza, Belluno, Padova, Verona, Gorizia, Genova, La Spezia, Parma, Piacenza, Lucca, Pistoia, Frosinone, Rieti, Viterbo, L’Aquila, Barletta, Taranto, Catanzaro, Palermo, Messina, Oristano). Sebbene per la Bergamasca, con 17 Comuni al voto, questa si possa definire una «mini-tornata», in generale la Lombardia è tra le regioni italiane maggiormente interessate al voto, con 1.044.753 elettori e 127 comuni.

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