Ricerca e innovazione per la medicina digitale, a Dalmine nasce il «Digital Health Lab»

SANITÀ. Inaugurato venerdì 26 gennaio al Campus dell’Università degli studi di Bergamo a Dalmine. Tra gli obiettivi anche lo sviluppo di progetti come il Digital Triage in Pronto soccorso, lo studio delle malattie cardiovascolari in montagna e i dispositivi indossabili per il monitoraggio della malattia di Parkinson e dei pazienti fragili.

Incrementare la ricerca e l’innovazione nell’ambito della medicina digitale, per renderla sempre più accessibile e raggiungibile a livello locale. È con questo obiettivo che nasce il Digital Health Lab, inaugurato venerdì 26 gennaio, presso il Campus dell’Università degli studi di Bergamo a Dalmine, frutto della collaborazione tra Fondazione Europea di Ricerca Biomedica (Ferb), Università degli studi di Bergamo, Università degli Studi di Milano-Bicocca, Asst Bergamo Est e Asst Papa Giovanni XXIII in seno alle attività della Fondazione Anthem a cui gli stessi partecipano. Una realtà che avrà tra i suoi obiettivi anche il compito di sviluppare progetti che caratterizzeranno la sanità dei prossimi anni come il Digital Triage in Pronto Soccorso, lo studio delle malattie cardiovascolari in montagna e i dispositivi indossabili per il monitoraggio da remoto della malattia di Parkinson e dei pazienti fragili.

Servizi per il territorio

Nel Digital Health Lab verranno infatti promosse ricerca e innovazione nell’ambito della medicina digitale, per garantire un impatto importante sulla comunità scientifica e sui sistemi sanitari locali, attraverso soluzioni sia preventive che terapeutiche innovative. Obiettivo del Digital Health Lab, infatti, è rendere i servizi sanitari più equi e raggiungibili sul territorio attraverso un approccio data-driven e sfruttando la potenza di soluzioni sanitarie digitali sia sostenibili che scalabili.

Le attività del Lab comprenderanno la raccolta dei dati sia da banche dati esistenti sia attraverso sperimentazioni di monitoraggi e tracciamenti nelle comunità di pazienti (con infrastrutture IoT - Internet of Things - e sensori all’avanguardia); analisi avanzate volte a identificare correlazioni tra trattamenti e decorso di patologie croniche e non trasmissibili (es. tumori, malattie degenerative, cardiovascolari e polmonari), predire l’insorgere di patologie (croniche o stagionali), identificare fattori di rischio secondo un paradigma di medicina di precisione (personalizzata); utilizzare dati sanitari per validare l’efficacia di trattamenti e ridurre errori diagnostici; archiviazione e protezione dei dati, gestione delle infrastrutture e degli equipaggiamenti sanitari.

Progetto Anthem

Infine, il Digital Health Lab sarà anche una delle sedi del progetto Anthem – AdvaNced Technologies for Human-centrEd Medicine per gli spoke 1&2 (Data and technology driven diagnosis and therapies e Connecting patients and therapists through adaptive environments and intelligent sensors to enhance proximity medicine, coordinati rispettivamente dall’Università degli studi di Bergamo e dall’Università degli Studi di Milano-Bicocca), ma supporterà anche gli Spoke 3&4 (Risk factors monitoring, diagnostic tools and therapies in chronic diseases e Preclinical and clinical breakthrough theranostic and treatments for cancer, coordinati dal Politecnico di Milano e dall’Università di Catania) per gli aspetti di medicina digitale e analisi dei dati sperimentali prodotti dall’intero progetto.

«La Fondazione Anthem – spiega il professor Stefano Paleari, presidente della Fondazione Anthem – nasce come grande progetto nazionale declinato su 4 spoke che raccolgono 28 progetti di ricerca ad alto trasferimento tecnologico. Sono impegnate ben dieci Università e altrettante imprese e Fondazioni con la partecipazione delle Asst locali. Oggi, dopo solo un anno dall’avvio delle attività, inauguriamo questo nuovo Laboratorio di Medicina Digitale nel quale lavorano gomito a gomito medici, ingegneri, fisici ed economisti sia universitari sia appartenenti a realtà ospedaliere pubbliche e private. Dobbiamo ringraziare in particolare la Ferb per averci consentito di creare un ”ecosistema della ricerca applicata” dentro il Campus di Ingegneria di Dalmine che si ispira alle migliori pratiche internazionali. Saremo pronti per un secondo ampliamento nel 2025 con il coinvolgimento delle imprese operanti nella filiera “salute” e siamo certi che raccoglieremo i primi risultati utili per la qualità delle cure dei nostri cittadini».

«La nascita del Digital Health Lab – commenta la professoressa Giovanna Iannantuoni, Rettrice dell’Università di Milano-Bicocca – ci rende orgogliosi e fiduciosi: questa iniziativa rappresenta un passo decisivo verso lo sviluppo delle tecnologie avanzate per la medicina, obiettivo sul quale converge l’impegno dei 23 partner del progetto Anthem. Le innovazioni che fioriranno al suo interno, alle quali lavoreranno anche i ricercatori di Milano-Bicocca, non solo permetteranno di realizzare una medicina sempre più vicina alle persone e più capillare sul territorio, ma saranno di supporto alle decisioni del personale sanitario in tutte le fasi del trattamento dei pazienti».

«È con grande entusiasmo che, nell’ambito del progetto Anthem, – afferma il professor Sergio Cavalieri, Rettore dell’Università degli studi di Bergamo – i nostri ricercatori si stanno dedicando alle attività programmate dallo Spoke 1 ”Data and technology driven diagnosis and therapies” nel nuovo Digital Health Lab inaugurato oggi, dove, come Università degli studi di Bergamo, ci impegneremo nella creazione di soluzioni digitali mirate a garantire diagnosi precoci e accurate per soddisfare le esigenze terapeutiche dei pazienti cronici. Il nostro obiettivo è creare le condizioni sperimentali ideali per gestire con efficacia dati omici e bioptici nell’intero processo di presa in carico e cura del paziente, dall’iniziale triage fino alla definizione del piano terapeutico. Per raggiungere questo obiettivo impiegheremo metodologie all’avanguardia e focalizzeremo i nostri sforzi nello sviluppo di prototipi di sistemi e tecnologie per supportare la diagnostica, dal digital triage guidato dall’IA alla digital histology dei tessuti, e per migliorare le terapie delle malattie croniche, dall’implementazione di pancreas artificiali alle cure per malattie genetiche rare o infantili. Con queste iniziative, ci proponiamo di contribuire in modo tangibile al progresso nel campo della salute digitale, prima di tutto a livello territoriale».

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