Rifiuti, a Bergamo via i sacchi dalla strada. Arrivano le eco-isole interrate

LA NOVITÀ . Le prime sei saranno finanziate con i fondi Pnrr. L’assessora Ruzzini: «Le metteremo nelle aree centrali, dove ci sono più attività».

Il servizio per l’assistenza archeologica agli scavi è stato affidato ad una ditta specializzata, un’assegnazione di poco conto dal punto di vista economico (parliamo di poco più di 2mila euro) ma sostanziale per poter mettere in moto il progetto che prevede la realizzazione di sei eco-isole interrate, finanziate dal Pnrr con 989mila euro.

Le prime nelle aree centrali

Saranno le prime della città e saranno collocate in aree centrali. Non in Città Alta però, vista la densa stratificazione storica e la necessità di scavare a fondo. «Devono essere realizzate delle “stanzette” che una volta riempite di rifiuti vengono svuotate da un mezzo speciale dotato di gancio – spiega l’assessore all’Ambiente e Transizione ecologica Oriana Ruzzini –. Le eco-isole saranno realizzate in aree dove attualmente si crea molto rifiuto, in modo da togliere i sacchi dal bordo strada e ridurre l’impatto, facendo sì che i commercianti possano andare a conferirli in queste isole interrate, “apribili” solo con la tessera». Palafrizzoni ha ingaggiato uno studio di professionisti per redigere il progetto, ora si apre il confronto in sede di Conferenza dei servizi, un procedimento che si dovrebbe concludere entro 45 giorni. L’auspicio dell’assessore Ruzzini è di «portare in Giunta il progetto entro due mesi e poi partire con i lavori. Essendo legato a fondi Pnnr il progetto deve essere ultimato entro giugno 2026».

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L’occhio della Soprintendenza

Vista la necessità di dover scavare, il Comune si è confrontato con la Soprintendenza, per individuare le aree dove fosse possibile intervenire: «La verifiche archeologiche fatte dalla Soprintendenza ci hanno dato la possibilità di arrivare a questo punto, alla Conferenza dei Servizi – fa il punto Ruzzini –. Abbiamo sottoposto una serie di sedi, solo alcune sono state accettate. In questa fase si andranno a definire le collocazioni ottimali, proprio in base alle indicazioni date dalla Soprintendenza. L’obiettivo è collocarle in centro, nelle aree dove ci sono più attività commerciali che potranno conferire ogni tipo di rifiuto da differenziare. È una soluzione molto utile e al netto del Pnrr, credo possa essere interessante, se possibile, realizzarne altre, anche nei quartieri e a ridosso di Città Alta, sempre nel rispetto delle verifiche archeologiche».

Per i rifiuti 2,4 milioni dal Pnrr

«Stiamo valutando quindi di tornare ad utilizzare, per l’indifferenziato, il “cestino classico”, ricavando così, con quelli compattanti, nuove postazioni»

Per la raccolta innovativa dei rifiuti, Palafrizzoni ha introitato 2,4 milioni di euro in fondi Pnrr (a questi si aggiungono i 2 milioni di euro per la nuova piattaforma ecologica in corso di realizzazione, lungo la via Cremasca). Oltre ai quasi 990mila euro per le eco-isole interrate, ce ne sono altri 486.254 per le eco-isole dedicate alla raccolta Raee, cioè dei piccoli elettrodomestici, dai tablet ai vecchi cavi del televisore: «Stiamo concordato con Aprica le posizioni, si tratta di circa 60 eco-isole, in queste caso non interrate – precisa Ruzzini -. Sarà fondamentale la collaborazione con le associazioni, gli spazi di quartiere, i supermercati, perché alcune saranno collocate anche in spazi coperti o comunque presidiati. Dovrebbero arrivare entro l’estate». Nel capitolo «cestini intelligenti» ricade anche la voce da 984.322 euro per quelli compattanti, già posizionati e già al centro di alcune polemiche (sollevate dal centrodestra) per il loro ingombro nel centro storico: «Abbiamo notato che i contenitori per l’indifferenziato si riempiono più lentamente, indice del fatto che i cittadini conferiscono correttamente i rifiuti – sottolinea l’assessore -. Stiamo valutando quindi di tornare ad utilizzare, per l’indifferenziato, il “cestino classico”, ricavando così, con quelli compattanti, nuove postazioni».

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