Rogo di via Moroni, trovato il punto da dove è partito. Gli operai: «Non stavamo lavorando»

BERGAMO. Individuato all’interno della mansarda al civico 20. Fari puntati sugli attrezzi della ditta che doveva effettuare la ristrutturazione. Il pm medita di incaricare un consulente.

I vigili del fuoco del Nia (Nucleo investigativo anticendio) di Milano nel loro sopralluogo di martedì hanno individuato il punto esatto da cui è scaturito l’incendio che il 21 agosto ha devastato sei appartamenti e reso inagibili tre palazzine (una cinquantina la persone sfollate) in via Moroni. Fiamma verticale, hanno spiegato i vigili del fuoco al pm Antonio Pansa che ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per incendio colposo, partita all’interno della mansarda al terzo piano del civico 20, dove era in corso una ristrutturazione. I lavori dovevano cominciare quel giorno. Gli inquirenti (oltre al Nia sono al lavoro i carabinieri dell’ispettorato del lavoro e gli agenti della polizia locale) sono ora alla ricerca delle cause che hanno originato il rogo.

Ancora nessuna certezza sulla dinamica

Troppo presto per avere certezze, ma dal sopralluogo di martedì sono emersi alcuni elementi. Si potrebbe escludere, secondo i primi accertamenti, la fuga di gas, il mozzicone e l’incendio propagatosi attraverso una sostanza infiammabile (non a caso i vigili del fuoco parlano di fiamma verticale). Ma anche il cortocircuito è una delle cause che potrebbero essere escluse dal momento che sull’impianto elettrico dell’abitazione non sono stati trovati segni di fiammata. L’attenzione degli investigatori si concentra così sugli attrezzi di lavoro che la ditta aveva portato nella mansarda per i lavori di ristrutturazione. In particolare un flessibile e delle lampade ritrovate nell’appartamento.

L’incendio è divampato alle 10.30. I due operai incaricati dei lavori di ristrutturazione agli inquirenti hanno dichiarato che non avevano ancora iniziato a lavorare e che erano ancora impegnati a trasferire le attrezzature. La vicina di casa che per prima è intervenuta li avrebbe sentiti lamentarsi di una lampada. Un altro vicino ha raccontato di aver aperto il portone del palazzo ai dipendenti della ditta edile alle 8 del mattino, due ore e mezzo prima che scoppiasse il rogo.

L’ipotesi di un consulente

Il pm Pansa ha incaricato i carabinieri di verificare se al lavoro ci fossero solo quei due operai. E non è escluso che il sostituto procuratore possa nominare un consulente. Al magistrato interessa capire, infatti, se fossero state adottate tutte le precauzioni tecniche per operare in un contesto piuttosto sensibile come una mansarda dove il legno era il materiale preponderante. È ovviamente uno scrupolo investigativo che sarà successivo alla determinazione delle cause del rogo. Perché, se emergesse che a determinare le fiamme non sono state le operazioni condotte durante i lavori di ristrutturazione, questo approfondimento sarebbe superfluo ai fini dell’indagine penale.

La raccolta fondi va avanti: le info

Il Comune ha firmato l’ordinanza di sgombero, causa inagibilità, degli appartamenti dal civico 14 al 30 di via Moroni, compreso l’ultimo piano del 40. Una cinquantina gli sfollati, di cui 33 ospitati a spesse del Comune presso il Central Hostel mentre gli altri hanno preferito accomodarsi da amici o parenti: «Stiamo soffrendo tanto, abbiamo bisogno di una casa - il racconto di un inquilina d’origine marocchina -. Anni di sacrifici per compare un appartamento e ora tutti quegli sforzi sono andati in fumo». «Tra noi c’è chi ha problemi di salute o fa pesanti turni di lavoro, anche in paesi lontani - hanno spiegato altri sfollati -. Siamo grati per questa accoglienza, ma ci serve una casa vera perché non possiamo vivere in ostello per mesi».

Nel frattempo il Comune di Bergamo ha potenziato i servizi, con anche una linea telefonica dedicata. Per far fronte all’emergenza di via Moroni è partita la raccolta fondi di Comune di Bergamo, L’Eco di Bergamo-Kendoo e Croce Rossa-Comitato di Bergamo. Si può contribuire a finanziare cinque micro-progetti mirati, che potranno essere sostenuti con una donazione: dalle spese educative per i minori (le scuole stanno per iniziare) al sostegno abitativo per i residenti e le attività commerciali ferme (affitto e pagamento utenze) fino al supporto psicologico e alle spese legali. Le donazioni possono essere effettuate sul portale Kendoo.

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