Saldi estivi, nella Bergamasca affari in aumento del 10%: «Segnali di ripresa»

Ascom: cruciali l’autunno e i vaccini. Confesercenti: si chiude una stagione in chiaroscuro. Ultimi fuochi con lo sbarazzo il 3, 4 e 5 settembre.

Il primo bilancio è positivo: alla vigilia dell’ultimo fine settimana di saldi, le stime di Federazione Moda Italia-Confcommercio parlano di un incremento degli affari pari al 14% rispetto al 2020. Numeri che, secondo l’Ascom, si attesteranno in Bergamasca intorno al 10%. «A livello provinciale – spiega il direttore Oscar Fusini – il dato, pur restando positivo, sarà inferiore rispetto alla media nazionale: da una parte tanti bergamaschi sono partiti in vacanza, dall’altra la città ha sofferto una mancanza di turisti stranieri, almeno fino ai primi giorni di agosto». C’è tempo ancora fino al 31 agosto per approfittare degli sconti estivi, e poi ancora il 3, 4 e 5 settembre – a stagione ormai ufficialmente conclusa – con lo «sbarazzo», tre giorni nei quali oltre la metà dei negozi praticheranno sconti ancora più importanti, prima di concentrarsi sulle nuove collezioni. «Il dato positivo, però, non deve confondere – dice ancora Fusini –. Venivamo infatti da una stagione durissima e la ripresa di questa estate rispetto all’anno scorso non compensa una stagione nerissima. Fare stime sulla spesa pro capite, al momento, è prematuro, perché il settore è molto eterogeneo. Bisognerà attendere qualche dato in più. Certo è che, per il futuro, saranno cruciali l’autunno e il prosieguo della campagna vaccinale».

Per Confesercenti si chiude invece una stagione piuttosto in chiaroscuro: «Rispetto ai saldi estivi dell’anno scorso, eccezionalmente iniziati ad agosto – dice il direttore Filippo Caselli – emerge una situazione molto diversificata: secondo un campione che abbiamo interpellato in questi giorni, c’è stata una flessione per quasi il 40% dei commercianti, un aumento per il 35%, mentre per il restante 25% la situazione è rimasta invariata. L’anticipo dei saldi a luglio, non ha dunque aiutato più di tanto le imprese che, in questa fase, operano perlopiù senza le marginalità adeguate per coprire i costi. Dopodiché il mercato è profondamente cambiato, non è più fisico, ma anche digitale e non è solo locale, ma anche internazionale: occorre discutere regole nuove, che tengano in considerazione il ruolo sempre più pesante giocato dal commercio elettronico, dai giganti del web in particolare, e la necessità di non perdere il patrimonio economico e professionale rappresentato dagli operatori del settore e il valore dei negozi per le nostre città».

Per tanti la stagione dei saldi si è chiusa in anticipo, o riprenderà solo dopo il weekend per gli ultimissimi giorni: sono infatti circa il 40% le boutique che hanno deciso di chiudere per ferie: «Si tratta di una tendenza già evidenziata l’anno scorso – spiega Nicola Viscardi, presidente del Distretto urbano del commercio – ed è comunque non solo un momento di vacanza, ma anche un’occasione per ristrutturare il proprio business in un periodo di grande difficoltà. Continueremo a lavorare insieme, dallo “sbarazzo” di inizio settembre, e con altre iniziative che ci accompagneranno fino alla fine dell’anno».

Lasciate alle spalle due stagioni difficili, c’è spazio anche per un po’ di ottimismo: il governo sta valutando infatti la possibilità di dare una mano ai commercianti concedendo – come richiesto da Federazione Moda Italia – il 30% di credito d’imposta sulle rimanenze di magazzino: «Per noi sarebbe un toccasana senz’altro superiore al periodo dei saldi e qualcosa, in questo senso, si sta muovendo – dice Diego Pedrali, titolare della boutique L’Uomo di Più di Torre Boldone e vicepresidente della Federazione –. C’è poi una buona notizia che riguarda i campionari: l’anno scorso erano molto scarsi, ora invece stanno tornando alla normalità, grazie alla disponibilità della merce».

Affari «in linea con l’anno scorso, seppure con un mese di agosto un po’ sottotono», per Orfeo Lumina, titolare di Modamica Valbrembo, mentre è positivo il bilancio per Mariarosa Acquaroli, titolare dei negozi di abbigliamento Marella di via XX Settembre e Alla Città di Babilonia di via Sant’Orsola e via Gombito, in Città alta: «Erano anni che non si vedeva una stagione così – dice –. Certo, bisogna acquistare meno merce ed essere più oculati nella gestione, tuttavia siamo in linea con gli anni pre-Covid; la ripresa si vede, sebbene in Città Alta abbiamo sofferto soprattutto a luglio la mancanza dei turisti».

«Molti hanno optato per chiudere in agosto, mentre noi abbiamo scelto di continuare a coccolare i nostri clienti, anche quelli distanti che erano in vacanza, invogliandoli a venirci a trovare una volta tornati – dice Celeste Sperani, titolare della boutique Sperani D di via Borgo Palazzo –. La confusione sul green pass non ha facilitato il commercio: a conti fatti con i saldi non abbiamo guadagnato, ma siamo riusciti a rientrare delle spese. La vera sfida arriva con la nuova stagione».

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