«“Salvato” da don Bepo, mio papà ha trasformato dolore e sofferenza in positività e generosità»

IL FUNERALE. Lunedì 18 dicembre l’ultimo saluto a Mario Cavallini nella chiesa del Patronato. Il commovente ricordo del figlio, don Francesco.

La chiesa del Patronato era colma di persone, in tanti hanno conosciuto le doti e la voglia di vivere di Mario Cavallini e lo hanno voluto accompagnare per l’ultimo saluto in quella che considerava la sua casa. Il Patronato di don Bepo, infatti, lo aveva accolto da orfano salvandogli letteralmente la vita, come spesso lui stesso amava ricordare.

A officiare alla cerimonia il figlio don Francesco Cavallini insieme al superiore del Patronato don Davide Rota. È stato proprio don Francesco che ha tracciato un ricordo del papà e lo ha fatto in modo gioioso anche se a volte la voce era rotta dalla commozione. «È

bello celebrare la Pasqua di una nuova vita- ha detto-, è bello farlo al Patronato dove papà è cresciuto e si è fatto uomo». Don Francesco ha sottolineato come la vita di suo padre sia stata segnata e «salvata» da don Bepo Vavassori che lo ha accolto orfano di mamma e papà negli anni difficili della guerra e della povertà: «Grazie alla guida di don Bepo ha saputo trasformare tutto il dolore e la sofferenza provata, in positività e generosità».

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Poi ha parlato anche don Davide Rota: «Mario è cresciuto qui al Patronato e ora siamo qui a dirgli addio: si è chiuso un cerchio. Lo ringrazio perché era un uomo contento che ispirava gioia e fiducia, e questo testimoniava il segno della fede che lo animava.

Sulla bara sono state poste tre rose rosse, una per ogni nipotina, e una foto di don Bepo.

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