Cronaca / Bergamo Città
Martedì 02 Settembre 2025
San Bernardino, prime code per il sottopasso chiuso. La sindaca: «Serve pazienza»
STOP PER 10 MESI . Qualche ingorgo, ma disagi contenuti in attesa delle scuole. L’assessore Berlanda: «Pronti a fare correttivi». Anche i pedoni costretti a giri più lunghi.
Il vero banco di prova sarà la riapertura delle scuole, venerdì 12 settembre, quando il traffico sarà a pieno regime. Ma già si iniziano ad intravedere le prime ripercussioni dei lavori di demolizione e ricostruzione del ponte di via San Bernardino, nell’ambito del raddoppio della linea ferroviaria Bergamo-Ponte San Pietro. Ieri è scattata la chiusura totale - a veicoli e pedoni - del sottopasso, che durerà fino al 3 luglio 2026. La prima corsia a chiudere, poco dopo le 9, è stata quella da largo Tironi verso Colognola. Entro le 9,30 tutta la zona è stata blindata e sono cominciate le inevitabili ripercussioni sul traffico in quest’area nevralgica dove sono in corso gli interventi per l’e-Brt, il sistema di bus elettrici tra Bergamo e Verdellino.

(Foto di Agazzi)
Complice la presenza della polizia locale e dei tanti cartelli da cantiere ad indicare i percorsi alternativi, il debutto è andato in archivio senza particolari criticità. Ma soprattutto nel tardo pomeriggio, nell’ora di punta segnata anche dalla pioggia, non sono mancati gli ingorghi, soprattutto nell’area tra via Baschenis e largo Tironi, interessata anche dai lavori per l’e-Brt, e lungo i principali percorsi alternativi alla chiusura del sottopasso, come le vie San Tomaso, Ruspini, Spino, Moroni ed Autostrada.
Le modifiche alla viabilità
Primi disagi anche per i pedoni costretti a giri più lunghi per «circumnavigare» il ponte: «Per andare all’Esselunga di via San Bernardino impiegavo un paio di minuti a piedi da largo Tironi, ora almeno una quindicina, contando anche il peso delle borse», racconta un anziano residente. «Ci si dovrà adattare, per forza, ma il disagio è notevole e lo si avvertirà nel quotidiano anche per gli spostamenti più semplici, come andare a prendere il giornale o la frutta», aggiunge una signora che abita in zona. Via San Bernardino resta chiusa dieci mesi, in corrispondenza dell’intersezione con largo Tironi, in entrambi i sensi di marcia, per i veicoli e per i pedoni, in modo da consentire la graduale demolizione e ricostruzione del ponte, mantenendo in esercizio la linea Bergamo-Treviglio. Chiusa al traffico veicolare l’intersezione tra via Magrini e via San Bernardino, consentendo, in questo caso, il transito pedonale da e per via Magrini. Per ridurre il traffico di attraversamento del quartiere di San Tomaso, in via San Tomaso de Calvi, è in vigore il senso unico di marcia tra via Moroni e via Ruspini in direzione di via San Bernardino. Mentre nel senso contrario via San Tomaso resta comunque percorribile dalle bici grazie alla realizzazione di una corsia a loro riservata.
Il piano del Comune
A rivolgersi direttamente ai cittadini, in una giornata segnata dai primi disagi, è stata la sindaca Elena Carnevali con un video-messaggio: «È un intervento molto impegnativo, che si inserisce in un progetto più ampio per la mobilità della città e del territorio - spiega la sindaca -. So bene i disagi, servirà pazienza in questa fase. Si tratta di una condizione temporanea, ancorché lunga, ma necessaria per consentire i lavori di Rfi. Sul sito del Comune e su Bergamo2030 tutte le informazioni con i parcheggi, i percorsi alternativi e le indicazioni per affrontare al meglio la chiusura. Continueremo a monitorare questa situazione pronti ad intervenire con misure correttive se sarà necessario». Il piano del Comune per mitigare i disagi prevede semafori ottimizzati e monitoraggio delle code, oltre a due parcheggi gratuiti d’interscambio in via San Bernardino, all’ex Bonini e a Colognola connessi al centro con il trasporto pubblico: circa 300 posti totali, ma ieri erano molti gli stalli liberi. «La prima giornata è andata abbastanza bene, anche perché il traffico non è ancora a pieno regime - commenta Marco Berlanda, assessore alla Mobilità -. Bisogna aspettare l’apertura delle scuole per un vero bilancio. Siamo vigili sulle code, pronti ad applicare correttivi».

(Foto di Agazzi)
Nel frattempo sono cominciati ufficialmente i lavori, in capo alla ditta campana «D’Agostino», impegnata nel raddoppio della linea ferroviaria: «I primi due mesi sono necessari per le opere propedeutiche - spiega il direttore di cantiere, Calogero Gulino -. Il treno viaggia sul lato sud del ponte, noi lavoreremo sul lato nord, distruggendo metà impalcato e ricostruendolo nuovo, prima di spostarvi la linea e replicare anche sull’altro lato».
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