Scuola e trasporti, via libera al piano: «Assicurare didattica in presenza al 100%»

Il prefetto: «L’obiettivo è condiviso: assicurare la ripresa della didattica in presenza al 100%. Ripartiamo per mantenere questa condizione per tutto l’anno scolastico».

«L’obiettivo è condiviso: assicurare la ripresa della didattica in presenza al 100%». Il prefetto Enrico Ricci non ha dubbi: «Ripartiamo per mantenere questa condizione per tutto l’anno scolastico». Dal tavolo in Prefettura arriva il via libera al piano e la conferma di una ripartenza «con i mezzi di trasporto all’80% di capienza e 2 fasce d’ingresso alle 8 e alle 10». «Nella prima ci saranno due terzi degli studenti, nella seconda la rimanente parte» spiega Emilio Grassi, direttore dell’Agenzia del trasporto pubblico locale. Metà degli studenti «uscirà invece alle 13, il 30% alle 14 e la restante parte tra le 14 e, in percentuale minore, alle 12». A fine ottobre è «in agenda una verifica della situazione, chiaramente se la capienza dei mezzi salisse al 100% le cose cambierebbero ancora». Nell’attesa si parte con 14 mila chilometri in più di corse rispetto all’offerta del settembre 2019» ricorda Grassi. Ovvero «86 autobus in più al giorno, 50 turistici e gli altri delle aziende, per un totale di 800 corse in più» rileva il prefetto. Che rivolge un invito a tutti: «Sui mezzi pubblici bisogna indossare la mascherina, quanto meno quella chirurgica anche se sarebbe meglio la ffp2».

Le questioni operative

Si riparte, quindi «anche se ovviamente serviranno 3-4 settimane per tarare il servizio» avvisa Grassi. «Ma grazie alla mole di dati che ci siamo scambiati in queste settimane con le scuole il meccanismo dovrebbe essere comunque ben rodato» aggiunge Gianni Scarfone, direttore generale di Atb che mette sul tavolo altre due questioni: «Stiamo approfondendo a livello regionale e nazionale il tema dei controllori e del loro ruolo, ma anche il superamento della catenella come elemento divisorio della postazione dell’autista». Sembra un dettaglio, «ma quelle dei bus del Tpl hanno già divisori in plexiglass: eliminare la catenella ci permetterebbe di ripristinare la salita dalla porta anteriore e dividere così meglio i flussi».

Nell’attesa il prefetto ha raccomandato «un attento controllo dei punti con maggiore afflusso da parte delle forze dell’ordine e del personale delle aziende».

«Mettiamola così, abbiamo recuperato i debiti a settembre e ora siamo pronti a ripartire» scherza Patrizia Graziani, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale: «La sfida è chiara: rientrare in aula il 13 settembre e rimanerci tutto l’anno scolastico: il vaccino ha cambiato la prospettiva, abbiamo il 90% del personale scolastico che l’ha già fatto e l’80% degli studenti over 12 che l’ha già ricevuto o è comunque in attesa». Il che «unitamente al modello di doppi ingressi e uscite multiple già rodato nei mesi scorsi ci dà un certo ottimismo».

La Moratti e l’Università

Diversa la questione dell’Università: «Prima eravamo al 25% in presenza, ora da ottobre si sale al 75 riservando la didattica a distanza a pochi e determinati casi» rileva il rettore Remo Morzenti Pellegrini. «Martedì la vicepresidente della Regione, Letizia Moratti, mi ha contattato sottolineando la necessità di un ingresso scaglionato per le università lombarde, evitando così troppa pressione in poche fasce orarie».

Da qui la scelta «di partire dal 4 ottobre a Bergamo con 4 fasce dalle 8 alle 11: stiamo recuperando gli ulteriori spazi necessari». Nell’attesa «nessun problema per il green pass, abbiamo dovuto solo risolvere con Ats alcuni (pochi) casi di chi pur avendo già ricevuto la seconda dose era ancora senza certificato verde e si è presentato con l’attestazione cartacea del ciclo vaccinale completato». Da Milano, la Moratti plaude «all’iniziativa di Bergamo che mi auguro venga seguita in tutti gli atenei lombardi. La ripresa in sicurezza delle attività didattiche e dei trasporti è fondamentale per la Lombardia. per ripartire serve la collaborazione di tutti»

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