Scuola, persi 1.100 iscritti. Tengono solo le superiori - I numeri

Elementari e medie le più penalizzate dal tasso di denatalità Natta e Lussana al top delle preferenze. Gli istituti tecnici battono i licei.

Cala il numero degli iscritti nelle scuole bergamasche: 1.112 in meno in un anno. Dalle materne alle superiori la riduzione degli allievi delle classi prime non risparmia nessuno, con picchi alle elementari e alle medie. Il report dell’Ufficio scolastico territoriale di Bergamo rivela numeri e tendenze in atto. Il prossimo anno scolastico frequenteranno la prima classe delle scuole statali dell’infanzia 2.726 bambini, 142 in meno di tre anni fa. Alle elementari si contano 8.184 iscritti alle prime, nel 20/21 erano 758 in più. Stesso discorso per le secondarie.

Nell’anno scolastico 2022/2023 frequenteranno la prima media 9.737 studenti e studentesse, in prima superiore saranno 9.263. Il che significa ben 602 neoiscritti in meno alle secondarie di primo grado e 99 in meno alle superiori rispetto all’anno scorso. Gli istituti superiori tengono, ma perché ancora non sono stati raggiunti dall’onda lunga della decrescita demografica. Per il prossimo anno scolastico hanno scelto percorsi liceali 4.375 ragazzi e ragazze, pari al 47,2% dei nuovi iscritti; come da tradizione in Bergamasca è superiore la quota complessiva di chi opta per gli istituti tecnici (38,1% pari a 3.528 allievi ) e professionali (14,7%, pari a 1.360 studenti). Tra i licei continua a farla da padrone lo scientifico (44,5%), seguito da scienze umane (25,2%), linguistico, artistico e classico in ultima posizione. In città il liceo scientifico Lussana si conferma il più gettonato, con 407 neoiscritti. Superano quota 300 i tecnici Natta e Paleocapa, seguiti da Caniana e Belotti. Sull’altro fronte anche il liceo artistico Manzù va oltre la soglia dei 300 neoiscritti, seguito dal linguistico Falcone e dallo scientifico Mascheroni.

«Le scuole più grandi risentono del calo demografico - conferma Gloria Farisè, dirigente del Falcone e presidente della sezione bergamasca dell’Associazione nazionale presidi -, nella nostra provincia e più in generale in Lombardia gli istituti meno colpiti dal calo delle iscrizioni sono stati i tecnici e i professionali, quelli più penalizzati invece i licei linguistici. La mobilità degli studenti è stata pressoché azzerata dalla pandemia e istituti come il nostro , che propongono un’offerta formativa fortemente legata a scambi di studenti di nazioni diverse, ne hanno parecchio risentito». A orientare le iscrizioni, spiega la preside Farisè, anche la questione trasporti, di cui risentono in particolare gli istituti cittadini che prima della pandemia avevano un bacino di utenza che comprendeva la Bergamasca e le province limitrofe. «Oggi la tendenza è quella di scegliere le scuole superiori anche sulla base della vicinanza e della comodità. Gli ingressi scaglionati e i doppi turni imposti dalle misure anti-Covid rendono più complicato raggiungere la città da fuori, così molte famiglie hanno optato per scuole più vicine a casa e più velocemente raggiungibili». Tema recentemente affrontato dall’Anp orobica con il dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Bergamo Vincenzo Cubelli. «I doppi turni affaticano docenti e studenti - sottolinea la professoressa Farisè -speriamo di poterli abbandonare presto, facendo un altro passo avanti verso il ritorno alla normalità».

Quella del liceo Lussana, che resta al top delle preferenze tra chi ha scelto gli studi liceali dopo la terza media, è una tendenza ormai consolidata. «Per noi è un onore e un onere, un risultato che ci spinge a migliorarci sempre di più - dice la dirigente Stefania Maestrini -. Lo scorso anno, sfiorate le 500 iscrizioni, abbiamo dovuto riorientare 130 studenti, quest’ anno li terremo con noi quasi tutti, distribuiti su 7 classi prime dello scientifico base e altrettante per l’indirizzo in scienze applicate». Il segreto dell’«appeal» del Lussana? «Le tante possibilità che offre per le scelte universitarie e l’orientamento che facciamo sia in entrata sia in uscita», spiega la preside. Con 350 matricole, tra liceo e tecnico chimico, il Natta è tra gli istituti che crescono di più rispetto allo scorso anno. Saliranno a otto le sezioni dell’istituto tecnico e a sette quelle del liceo. «Cresce l’attrattività dei settori scientifici e tecnologici - sottolinea la dirigente Maria Amodeo - e gli istituti bergamaschi hanno una buona fama. Ci scelgono per le competenze che siamo in grado di trasmettere ai nostri studenti e anche per le caratteristiche ambientali». Un’attrattività dalle inevitabili ricadute sugli spazi. «Se i laboratori scientifici e tecnologici non ci mancano - dice la dirigente - avremmo invece bisogno di nuove aule ordinarie, che al momento sono distribuite su tre diversi edifici». Ammette di essere «piacevolmente sorpresa dalle 273 iscrizioni in controtendenza rispetto alla curva demografica» la dirigente del Caniana, Maria Grazia Agostinelli. «Merito dei nostri indirizzi unici, dell’esplosione del tecnico e del settore moda - sostiene -. Con 102 iscritti in più rispetto allo scorso anno avremo molte più prime. E faremo di tutto per accoglierli tutti gli studenti che ci hanno scelto».

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