
Cronaca / Bergamo Città
Martedì 23 Settembre 2025
Senzatetto trovato morto in via Locatelli a Bergamo: «Profondo dispiacere, più risorse per le comunità terapeutiche»
IL LUTTO. L’uomo di origine indiana conosciuto alla Caritas e al Patronato, qualche volta dormiva sotto il porticato della chiesa di San Marco, dove è stato rinvenuto senza vita nella mattinata di martedì 23 settembre. Il cordoglio del Comune.

Bergamo
Il corpo senza vita è stato notato nella tarda mattinata di mercoledì 23 settembre. Si tratta di un s enzatetto di origini indiane di 46 anni, Dadrah Manjinder, noto alla Caritas sin dal 2013, quando aveva chiesto per la prima volta un aiuto. Era solito recarsi al Patronato per mangiare, lavarsi e dormire, ma qualche volta passava la notte in strada.
Talvolta l’uomo dormiva anche sotto i portici della chiesa di San Marco, in via Locatelli, in pieno centro a Bergamo.
La caduta e i soccorsi
Da una testimonianza raccolta in mattinata, sembra che l’uomo nella serata di lunedì 22 settembre si sia sporto dal cornicione che delimita il porticato della chiesa e sia caduto malamente a terra sul marciapiede sottostante, battendo la testa e procurandosi una ferita. Un passante ha chiamato i soccorsi che sono arrivati con un’ambulanza della Croce Rossa, ma l’uomo ha rifiutato il ricovero. I sanitari lo hanno medicato e gli hanno lasciato un sacchetto di ghiaccio, lo stesso che è stato ritrovato nei pressi del cadavere in mattinata. La morte sarebbe sopraggiunta tra le 8 e le 10 di martedì mattina: alle 8 infatti alcuni volontari gli avevano portato la colazione, che l’uomo non ha però consumato. Alle 10 una passante si è accorta che non respirava e ha dato l’allarme. Sul posto i carabinieri del nucleo investigativo di Bergamo e la polizia locale.
Il pm della Procura di Bergamo Emanuele Marchisio ha disposto l’autopsia sul corpo di Dadrah Manjinder, per fugare ogni dubbio sulla morte del clochard.
«Profondo dispiacere»
In serata la dichiarazione congiunta di Marcella Messina e Giacomo Angeloni, assessori alle Politiche sociali e alla Sicurezza: «Esprimiamo profondo dispiacere per la morte di un giovane uomo senza fissa dimora, trovato senza vita questa mattina (23 settembre, ndr) sotto il porticato della chiesa di San Marco, in via Locatelli. Dadrah Manjinder era conosciuto sia dai servizi sociali sia dalla Polizia Locale. Negli anni aveva interrotto i percorsi di accoglienza, reinserimento sociale e di cura dalla dipendenza da alcol. Era stato accolto in diversi servizi di bassa soglia della città e per un periodo anche in Casa Amadei, gestita dalla cooperativa Ruah. A seguito di una segnalazione, l’unità di strada è stata allertata ed è intervenuta immediatamente. Purtroppo, una volta arrivata sul posto, ha trovato l’uomo già privo di vita e ha dato l’allarme, avvisando il 118, la Polizia Locale e i Carabinieri».
«Servono risorse»
«Questa tragedia denuncia una carenza strutturale: il Comune da solo non può farsi carico di persone con gravi dipendenze. È indispensabile che Regione Lombardia, che ha la competenza istituzionale in materia, aumenti le risorse per l’inserimento nelle comunità terapeutiche. Vogliamo infine ringraziare gli operatori del Comune, della Caritas e del Patronato, che ogni giorno lavorano con impegno e dedizione per garantire ascolto, accoglienza e supporto alle persone più fragili della nostra città».
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