Smog, torna l’allerta in città - Infografiche
Ma il 2019 è il migliore degli ultimi 10 anni

Limiti di inquinamento superati per quattro volte consecutive. Quest’anno però è il migliore dal 2009: solo 26 giorni fuorilegge da gennaio.

Puntuale come l’albero di Natale, anche quest’anno è scattato l’allarme smog. Per quattro giorni, da venerdì 6 a lunedì 9 dicembre, i valori di Pm10 nell’aria rilevati dalla centralina di via Meucci hanno superato la soglia di 50 microgrammi per metro cubo, concentrazione massima giornaliera consentita.

Le limitazioni temporanee, attive dopo un sforamento di quattro giorni consecutivi, non sono scattate per un soffio: venerdì 6 dicembre infatti l’inquinamento medio in città è stato leggermente inferiore ai valori massimi consentiti e martedì 10 è arrivato il vento a ripulire l’aria. L’allerta comunque rimane, anche se la perturbazione prevista nei prossimi giorni potrebbe risolvere il problema e portare a una chiusura d’anno in bellezza.

La certezza, già oggi, è che il 2019 è l’anno migliore di sempre per la qualità dell’aria. Nell’ipotesi peggiore, cioè superando i limiti ogni giorno fino al 31 dicembre, si arriverebbe ai 45 superi del 2018. Al netto della scaramanzia, la tendenza sembra essere positiva. E non è escluso che per la prima volta nella storia venga rispettata la direttiva europea 2008/50/CE che fissa a 35 giorni all’anno il numero massimo di giorni di sforamento consentiti. Ad oggi siamo a 28 giorni oltre le soglie rilevati dalla centralina di via Meucci e 26 giorni in via Garibaldi.

In questa infografica i giorni di sforamento all’anno nelle centraline di via Meucci e via Garibaldi negli ultimi dieci anni.

Un traguardo impensabile fino a pochi anni fa, quando Bergamo era fuorilegge già nelle prime settimane d’autunno e accumulava fino a 100 giorni all’anno oltre i limiti come avvenuto nel 2011 e nel 2012. «In tutta la Lombardia si registra una diminuzione delle concentrazioni dal 2002, grazie soprattutto alle azioni introdotte a livello europeo, nazionale, fino al locale - commenta Guido Lanzani, responsabile dell’Unità Qualità dell’Aria di Arpa Lombardia -. La novità principale è stata l’introduzione del filtro antiparticolato sui veicoli diesel con i relativi incentivi alla sostituzione. Aggiungiamo poi il miglioramento di stufe a legna e, andando indietro nel tempo, la diffusione del metano. Molta strada è stata fatta e molta altra si deve fare nei prossimi anni».

In questa infografica si può consultare l’andamento dei pm10 nelle due centraline cittadine, in via Garibaldi e in via Meucci, dal 2009 al 2019.

Stefano Zenoni, assessore all’Ambiente da soli sei mesi, è consapevole che la dimensione del fenomeno va ben oltre la scala comunale. «La curva di tendenza delle rilevazioni di Pm10 è chiaramente decrescente. Se riusciamo a mantenere questo trend fino alla fine dell’anno potremo gioire, ma ovviamente il merito è più generale e non nostro». Politiche ambientali più efficaci, una ritrovata sensibilità da parte delle famiglie e un’evoluzione della tecnologia sono i fattori determinanti. «Penso all’introduzione di auto sempre meno impattanti, all’evoluzione del riscaldamento domestico. Basta? Ovviamente no, non si fa mai abbastanza ed è giusto insistere anche a livello comunale attraverso politiche virtuose come la sostituzione progressiva del parco autobus, l’abbattimento delle emissioni industriali, l’abbandono delle vecchie e inquinanti caldaie a gasolio, l’espansione della rete di teleriscaldamento. Tutti tasselli che portano a un miglioramento della qualità dell’aria».

L’ultimo rapporto Arpa intitolato «La qualità dell’aria a Bergamo: composizione del PM10 e sue sorgenti»

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