
Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 27 Giugno 2025
Solitudine, salute e bisogno di aiuto: ecco come sono gli anziani di Bergamo
LA RICERCA. Gli anziani bergamaschi tra serenità, fragilità e desiderio di partecipazione: cinque ritratti per comprendere una popolazione che cambia.
Chi sono davvero gli anziani della provincia di Bergamo? Quali sono i loro bisogni, le loro risorse, le sfide che affrontano ogni giorno? Una risposta arriva dalla ricerca commissionata da Fnp Cisl Bergamo al professor Ivan Cortinovis, che ha coinvolto oltre 1.000 over 65, offrendo uno spaccato inedito e articolato del cosiddetto «Pianeta Anziani».
Dalla ricerca emergono cinque grandi famiglie di anziani, ciascuna con caratteristiche, vissuti e bisogni distinti. Un’indagine preziosa per contrattare presso i Comuni servizi più adeguati, ascoltando realmente le esigenze delle persone.
Le cinque “famiglie” dell’età anziana
1. I Sereni
Uomini e donne tra i 65 e i 74 anni, con buona salute, reddito sopra i 15.000 euro, titolo di studio medio-alto. Vivono in casa di proprietà, sono digitalizzati, partecipano alla vita sociale e culturale, si prendono cura di famigliari e godono di una rete relazionale solida.
2. I Socievoli
Maschi tra i 75 e gli 84 anni, culturalmente attivi, con un buon reddito e una vita ricca di relazioni. Fanno volontariato, leggono, frequentano il cinema, si sentono sicuri e sono ancora presenti nel tessuto sociale.
3. Le Affaticate
Donne anziane con basso reddito e scarsa istruzione. Sono spesso casalinghe, poco digitalizzate, vivono in aree isolate e fanno fatica a prendersi cura di sé. Ricevono aiuti familiari, ma si sentono insicure e poco fiduciose verso il vicinato.
4. Le Autonome
Donne tra i 65 e i 74 anni, spesso sole ma indipendenti. Non ricevono aiuti, leggono molto, hanno una visione lucida delle difficoltà della vecchiaia (solitudine, economia, ascolto) e si prendono cura della propria casa.
5. I Fragili
Sono gli over 85, con scarsa istruzione e salute precaria. Ricevono assistenza, vivono in case poco funzionali, spesso vorrebbero cambiarle. Hanno relazioni limitate, si sentono insicuri, non utilizzano strumenti digitali, ma restano iscritti a sindacati.
Solitudine, salute e aiuto: i grandi temi emersi
Tra i dati più significativi la ricerca ha permesso di far emergere come vivono gli anziani e la loro percezione di se stesi e degli altri. Il 70% degli anziani soffre di solitudine, indipendentemente dalla condizione economica: le donne hanno redditi inferiori agli uomini e una maggiore necessità di supporto.
Il bisogno di aiuto cresce con l’età, con un picco tra i 75-84 anni, dove aumentano anche i ricorsi ad aiuti a pagamento (specie tra i laureati).
Non mancano le contraddizioni: gli uomini sembrano aver bisogno di meno aiuto pratico ma vivono più spesso accompagnati; le donne, anche se più autonome in casa, sono più esposte a fragilità sociali e sanitarie.
Anziani e tecnologia
L’uso di pc ed e-mail cala drasticamente con l’età: dal 91% tra gli under 65 al 34% tra gli over 85.
Uno strumento per la contrattazione sociale
«Questa ricerca è uno strumento fondamentale per la nostra azione sindacale – ha commentato Mario Gatti di Fnp Cisl –. Vogliamo che la voce degli anziani bergamaschi venga ascoltata dalle istituzioni, per costruire servizi su misura. Abbiamo riscontrato un forte desiderio di partecipazione, di cultura, di riconoscimento. La vecchiaia non è solo bisogno: è anche risorsa e progettualità». E lo conferma anche il professor Cortinovis, che ha sottolineato come la realtà della popolazione anziana sia «complessa e articolata», con importanti criticità – in primis sanità, solitudine, casa e mobilità – ma anche «grandi potenzialità inespresse».
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