Sospesi i nuovi limiti dei carichi eccezionali, soluzione entro aprile

Approvato un emendamento in Senato. Pergreffi e Arrigoni: «Scongiurato un problema serio». Bendotti (Fai): imprese da sempre pronte al confronto.

Torna il sereno sul comparto dei trasporti eccezionali, dopo le modifiche apportate all’articolo 10 del Codice della Strada, che avevano messo in allarme le aziende. Martedì sera le commissioni Finanze e Lavoro hanno infatti approvato un emendamento al decreto fiscale che risolve la grave situazione di stallo che si era creata. Il nuovo articolo 10 del Codice stradale, approvato dal governo lo scorso 10 novembre, aveva apportato modifiche sul tonnellaggio massimo permesso, sceso da 108 a 86 tonnellate autorizzate, ma aveva creato dubbi anche sul numero massimo di pezzi che le aziende avrebbero potuto trasportare in ogni viaggio, dopo l’introduzione della novità. Con l’approvazione dell’emendamento, l’entrata in vigore delle nuove regole viene sospesa. Entro il 30 aprile 2022, il ministero delle Infrastrutture dovrà mettere a punto apposite linee guida finalizzate «ad assicurare l’omogeneità della classificazione e gestione del rischio, nonché della valutazione della compatibilità dei trasporti eccezionali con la conservazione delle sovrastrutture stradali, con la stabilità dei manufatti e con la sicurezza della circolazione».

«Si trattava di un problema serio, che non solo avrebbe rallentato lo sviluppo del paese e compromesso la realizzazione dei progetti nel Pnrr, ma avrebbe anche vanificato gli investimenti delle società specializzate nei trasporti eccezionali – commentano i senatori della Lega Simona Pergreffi e Paolo Arrigoni, primi firmatari dell’emendamento al decreto fiscale -. Siamo felici che questa nostra indicazione sia stata approvata dalla maggioranza di governo e attendiamo fiduciosi il vaglio definitivo del parlamento, tenendo presente che l’applicazione della modifica al Codice avrebbe determinato la circolazione di un numero elevatissimo di mezzi pesanti per il trasporto delle merci, con inevitabili e pesanti conseguenze relative a traffico e inquinamento».

Uno dei settori più preoccupati era rappresentato da quello siderurgico, che negli anni si era organizzato per trasportare contemporaneamente più coil, le enormi bobine in ferro o acciaio, con le aziende di trasporti che avevano investiti in mezzi più prestanti. Il rischio concreto era rappresentato dal fatto che, ad un certo punto, anche per la mancanza di mezzi e autisti, un fenomeno già cronico nel comparto, non arrivasse più la materia prima nelle imprese. Il rischio blocco è stato dunque scongiurato grazie all’emendamento approvato martedì sera, accolto con soddisfazione dagli operatori. «Le associazioni di categorie, insieme alle aziende di autotrasporti, si sono rese disponibili da subito per sedersi ad un tavolo di confronto – commenta Doriano Bendotti, segretario provinciale della Federazione autotrasportatori italiani -. Abbiamo sempre messo al primo posto il rispetto della norma, la sicurezza delle persone e delle infrastrutture. Detto questo, ringraziamo i senatori Pergreffi e Arrigoni per il lavoro portato avanti e l’interessamento dimostrato, certi che insieme a tutti gli stakeholder si riuscirà a trovare la quadra nell’interesse di tutto il nostro Paese».

© RIPRODUZIONE RISERVATA