Spacciava droga nel retrobottega
Fruttivendolo condannato a 4 anni

Il 35enne è stato giudicato con rito abbreviato. A novembre è stato arrestato dai carabinieri nel suo negozio.

Quattro anni di reclusione per il fruttivendolo arrestato a novembre dai carabinieri che trovarono, nel retro del suo negozio in un quartiere della città, un etto di hashish, 13 grammi di cocaina e qualche grammo di marijuana. Nell’udienza per direttissima, che si è svolta nelle scorse settimane, l’avvocato della difesa Cinzia Pezzotta aveva ottenuto il consenso dal pm per patteggiare per il suo assistito un anno e 8 mesi, senza sospensione condizionale. Ma il giudice Gaetano Buonfrate non ha ritenuto la pena congrua. La difesa, che ha messo in luce come la sostanza attiva fosse minima, ha pertanto chiesto che il 35enne fosse giudicato con rito abbreviato (che comporta la riduzione di un terzo della pena).

Il giudice, nell’accogliere la richiesta dell’accusa che ha invocato una condanna a 4 anni, ha anche deciso per il proseguo della misura cautelare degli arresti domiciliari. È ipotizzabile che l’avvocato della difesa presenti appello.

L’arresto del fruttivendolo è stato eseguito dai carabinieri di Bergamo l’8 novembre. Dopo aver avuto notizia che in un negozio di ortofrutta potesse esserci un’attività di spaccio di stupefacenti, i militari hanno fatto dei servizi di controllo.

Nel pomeriggio di venerdì 8, sono quindi entrati nella bottega e il titolare li ha subito accompagnati nel retro del negozio. Qui aveva le cassette con la frutta e la verdura. Ma anche un etto di hashish, 13 grammi di cocaina e qualche grammo di marijuana.

Il 35enne, incensurato, è stato pertanto arrestato dai militari con l’accusa di detenzione ai fini dello spaccio. Il giorno successivo, in sede di udienza di convalida dell’arresto, l’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere in merito ai fatti che hanno portato al suo arresto. Non rendendo neanche dichiarazioni spontanee.

Come chiesto dall’accusa, il giudice in quella sede convalidò l’arresto disponendo per il fruttivendolo la misura cautelare degli arresti domiciliari. Anche in attesa delle analisi sulla sostanza (per verificare il principio attivo), su richiesta della difesa il processo è stato poi aggiornato all’udienza di dicembre. L’istanza di patteggiamento non ha però trovato accoglimento dal Tribunale. E, in abbreviato, al 35enne è stata comminata la pena di 4 anni.

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