Stazione di Bergamo e dintorni, in arrivo
il divieto di vendere alcolici - Ecco la lista delle vie

Prorogata l’ordinanza che multa il consumo in zona: 35 sanzioni. Gandi: «Al lavoro per un elenco di locali dove non si potranno più comprare».

Per ora è stato prorogato fino al 3 febbraio il divieto di consumo in strada di alcolici in zona stazione, Malpensata e dintorni. Palafrizzoni, però, sta per passare alle maniere più forti. «Arriveremo a un’ordinanza che vieterà la vendita di alcolici», annuncia l’assessore alla Sicurezza Sergio Gandi. Certo, aggiunge, «non sarà un provvedimento generalizzato, per non colpire in maniera indiscriminata anche gli esercizi commerciali che fanno bene il loro mestiere e, anzi, contribuiscono con la loro attività a rivitalizzare i quartieri». I tempi di «confezionamento» del documento stanno andando un po’ per le lunghe proprio per la difficoltà di destreggiarsi in una materia (licenze e connessi) complessa, ma Gandi punta ad arrivare al traguardo in fretta, magari entro la scadenza di questa nuova ordinanza temporanea.

La misura più drastica, infatti, è stata sollecitata dalla Prefettura e già sperimentata in altre città, come Brescia. «Stiamo mettendo in fila le cose per capire come muoverci, ma il punto d’arrivo è quello», spiega Gandi. L’obiettivo è stilare una sorta di «black list» (ma Palafrizzoni preferisce usare il termine più neutro «elenco») di locali a cui non sarà più concesso vendere alcolici. «Valuteremo se applicare il divieto su tutto l’arco della giornata o in precise fasce orarie – aggiunge l’assessore –, ma è più probabile che la regola scatti dal pomeriggio in avanti, perché la mattina non si registrazione situazioni di difficile gestione».

L’area in questione (piazzale Marconi e parco della Malpensata, con le vie limitrofe) continua a essere osservata speciale da parte delle forze dell’ordine. La polizia locale (dal 9 novembre scorso) sta dedicando le unità mobili di quartiere e il Nisu (Nucleo interventi sicurezza urbana) proprio al presidio quotidiano della «zona rossa». Da quando è entrata in vigore l’ordinanza anti alcol sono state elevate 35 sanzioni (che possono andare da 25 a 500 euro). «Che poi le persone le paghino è un altro discorso, trattandosi di soggetti con problemi di dipendenza o altro – ammette Gandi –, ma intanto devono lasciare giù la bottiglia e non possono ricomprarla, e non è poco». Il numero di esposti («Attraverso i quali gli utenti manifestano lo stato di disagio e di insicurezza delle aree in questione, con pregiudizio alla incolumità pubblica», si legge nella delibera) e le relazioni, gli interventi e le violazioni accertate dalla polizia locale («Tali da evidenziare il perdurare della situazione di pericolo e insicurezza prioritariamente riconducibile ai soggetti che consumano bevande alcoliche, spesso associate al consumo di stupefacenti») hanno portato alla proroga dell’ordinanza che vieta (tranne all’interno degli esercizi autorizzati e nelle loro pertinenze) il consumo di alcolici.

Fino al 3 febbraio il divieto è in vigore in piazzale Marconi, piazzale Alpini, in un tratto di via Bono e viale Papa Giovanni, via Bonomelli, via Novelli (dove la Questura ha chiuso temporaneamente uno dei negozi più discussi), un tratto di via Paglia, piazzale Malpensata, un tratto di via Zanica, via Mozart, via Leoncavallo, un tratto di via Furietti e di via San Giovanni Bosco.

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