Tamponi a chi arriva in volo dalla Cina, uno su due è positivo al Covid

A Malpensa. Sono gli esiti dei test predisposti per i passeggeri arrivati nello scalo lunedì 26 dicembre: sugli otto diretti in Bergamasca, un infetto.

Gli esiti dei tamponi sono significativi: quasi un passeggero su due, tra quelli che il 26 dicembre sono arrivati direttamente all’aeroporto di Milano Malpensa dalla Cina a bordo di due voli, sono risultati positivi al Covid dopo il test non obbligatorio predisposto dalla Regione. Su 212 passeggeri, 97 avevano il Covid, tutti asintomatici o paucisintomatici. Un primo campanello d’allarme anche in Italia, vista l’impennata di contagi nel Paese asiatico e le notizie frammentarie.

E massima attenzione anche in Lombardia, sebbene i passeggeri diretti fuori regione fossero 151, di cui 73 positivi. I passeggeri sottoposti a tampone e diretti nella Bergamasca, perché qui residenti o domiciliati, sono 8 e uno è risultato positivo. «Saranno disponibili da domani (oggi, ndr) i risultati dei sequenziamenti effettuati sui tamponi eseguiti sui passeggeri provenienti dalla Cina e atterrati all’aeroporto di Malpensa – ha spiegato l’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso –. Dopo consultazioni con i ministeri della Salute e degli Esteri e con il governatore Fontana, abbiamo deciso di eseguire tamponi a chi arriva dalla Cina».

Un’operazione che Bertolaso ha definito «di sanità pubblica» e che ha riguardato i voli dalla Cina. Poi è arrivata la decisione del ministro della Salute, Orazio Schillaci, sull’obbligatorietà dei test e della quarantena. Decisione accolta con soddisfazione da Bertolaso: «Valutiamo positivamente la decisione del ministro Schillaci. Un’iniziativa che va nella direzione della tutela della salute, un gioco di squadra». Anche se permangono sempre i timori di qualche falla nel sistema di monitoraggio, considerato che chi proviene dalla Cina e fa scalo intermedio in un aeroporto (si tratta di circa i 95% di quanti arrivano in Italia), per poi atterrare in altri aeroporti lombardi (negli scali dove non ci sono voli diretti dalla Cina, come a Orio, non sono previsti controlli), potrebbe eludere i controlli, comunque intensificati. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana: «Accogliamo con soddisfazione l’ordinanza. Già prima di Natale, dopo alcuni alert ricevuti sulla nuova ondata Covid che sta colpendo la Cina, ci siamo mossi tempestivamente, attivando nello scalo di Malpensa un’attività di controllo sui passeggeri provenienti dal Paese asiatico» scrive sulla sua pagina Facebook. Massima allerta in Lombardia, dove nell’ultima settimana i casi di persone contagiate sono 14.843. Le varianti più diffuse sono Omicron BA.5 (34,2%), BQ.x (31 %) e BF.x (16%). L’incidenza dei casi ogni 100mila abitanti è pari a 203 (16-22 dicembre), con un indice Rt di replicazione del virus di 0,73. «Se in base ai dati sul sequenziamento delle varianti ci troveremo di fronte a qualche variante non conosciuta, lo riferiremo al ministero della Salute per le opportune riflessioni», ha rimarcato Bertolaso.

Poi un focus sui dati lombardi: «L’incidenza dei casi Covid è inferiore rispetto alla media nazionale (203 casi in Lombardia, 233 in Italia). Stesso discorso va fatto per l’occupazione in area medica (dato lombardo del 12,2% rispetto al 13,7% nazionale) e soprattutto per le Terapie intensive (1,9% rispetto al 3,1%). Questo è il risultato della vaccinazione massiva». Quanto alla suddivisione per Ats dei cittadini sottoposti a tampone provenienti dalla Cina con i due voli diretti, 40 afferiscono all’Ats Città metropolitana di Milano (16 positivi); 8 all’Ats Bergamo (1 positivo); 6 all’Ats Brianza (2 positivi); 4 all’Ats Valpadana (2 positivi); 2 all’Ats Insubria (1 positivo); 2 all’Ats Brescia (1 positivo); 1 all’Ats Pavia (positivo).

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