Cronaca / Bergamo Città
Martedì 25 Novembre 2025
Tari, Bergamo nella top ten delle meno care
IL REPORT. La tariffa in città è di 226 euro, la media nazionale è di 340 ma la spesa è in crescita rispetto all’anno precedente.
Bergamo è uno dei dieci capoluoghi di provincia più economici per quanto riguarda la Tari, la tassa sui rifiuti. A certificarlo è rapporto 2025 dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, che ha interessato le tariffe rifiuti applicate in tutti i capoluoghi di provincia italiani nel 2024 e ha preso come riferimento una famiglia tipo composta da tre persone e una casa di proprietà di 100 metri quadri, con i costi rilevati che sono comprensivi di Iva (ove applicata) e di addizionali provinciali.
Report CittadinanzattivaLa tariffa in città è di 226 euro, la media nazionale è di 340. Ma la spesa è in crescitarispetto all’anno precedente
Dei dieci capoluoghi che si posizionano come più economici, otto appartengono a regioni settentrionali, in larga parte, si legge nel report, «grazie alla presenza di sistemi di raccolta efficienti e di tariffazione puntuale». Il podio è occupato da Cremona (Tari di 196 euro), Udine e Trento (entrambe hanno una Tari di 199 euro). Bergamo è nona, con una tariffa di 226 euro, in aumento rispetto all’anno precedente (ottavo posto, con 216 euro). Di contro, dei dieci capoluoghi più costosi, sette appartengono a regioni meridionali, «a conferma del persistente divario territoriale». In cima alla classifica si collocano Catania (602 euro), Pisa (557), Genova (509) e Napoli (496).
Commentando questi risultati, l’assessore comunale a Transizione ecologica, ambiente e verde, Oriana Ruzzini, spiega che «Bergamo si conferma una città virtuosa nel trattamento dei rifiuti. Siamo nella top ten delle città con Tari più economica anche perché differenziamo i rifiuti in maniera efficiente, superando quota 80%. La sfida – conclude Ruzzini – è garantire standard sempre più efficienti e dare più servizi ai cittadini»
«A nostro avviso, per aumentare la fiducia dei cittadini, occorre migliorare in trasparenza e in una comunicazione chiara e accessibile perché i cittadini informati tendono a partecipare di più, a differenziare meglio e a considerare la Tari come un servizio e non come una tassa»
Stando al report, nel 2025 la spesa media nazionale per la gestione dei rifiuti urbani è pari a 340 euro all’anno, in aumento del 3,3% rispetto al 2024 (329 euro). Le tariffe crescono – in misura differente – in tutte le regioni, ad eccezione di Molise, Valle d’Aosta e Sardegna, e in ben 95 dei 110 capoluoghi di provincia, compreso appunto Bergamo. In crescita ovunque anche la raccolta differenziata, che nel 2023 si attesta al 66,6% dei rifiuti prodotti (era il 65,2% nel 2022). «Secondo l’indagine Arera 2024, solo il 57% degli italiani ritiene adeguato il servizio di raccolta rifiuti rispetto al prezzo pagato – dichiara Tiziana Toto, responsabile politiche dei consumatori di Cittadinanzattiva –. A nostro avviso, per aumentare la fiducia dei cittadini, occorre migliorare in trasparenza e in una comunicazione chiara e accessibile perché i cittadini informati tendono a partecipare di più, a differenziare meglio e a considerare la Tari come un servizio e non come una tassa. Per questo è fondamentale ridurre le disuguaglianze territoriali, assicurando un servizio efficiente e accessibile in tutto il Paese, con particolare attenzione al Mezzogiorno, promuovere la partecipazione civica, rendere strutturale la tariffazione puntuale e consolidare la trasparenza, attraverso l’uso sistematico del portale Tari e la rendicontazione pubblica dei costi e dei risultati ambientali».
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