
Cronaca / Bergamo Città
Domenica 19 Ottobre 2025
Tassa di soggiorno a 12 euro per Milano-Cortina: «Assurdo, soffoca il turismo»
LA PROPOSTA. Il governo valuta, nella bozza della prossima legge di Bilancio, di consentire ai Comuni interessati, a livello turistico, dalle Olimpiadi invernali di Milano e Cortina di aumentare la tassa di soggiorno fino a 12 euro a notte.
Un’ipotesi che a Bergamo incontra un coro di no: albergatori, associazioni di categoria e amministrazione comunale temono un freno alla ripresa del turismo proprio alla vigilia dei Giochi. Oggi l’imposta in città non supera i 5 euro, quindi il rincaro potenziale sarebbe di oltre il 140%, un aumento che colpirebbe soprattutto famiglie e turisti italiani.
«La ricaduta olimpica in Bergamasca è ancora da provare – osserva Oscar Fusini , direttore di Confcommercio Bergamo –. Si tratta comunque di una giustificazione puerile: si fa cassa senza affrontare i veri nodi del Paese. Così si snatura una tassa nata per sostenere politiche turistiche e si rischia di compromettere uno dei pochi settori che tiene viva l’economia locale. Il turismo è un comparto volubile: bastano pochi euro in più per cambiare le scelte dei visitatori». Per Filippo Caselli, direttore di Confesercenti Berga mo, si tratta di «un provvedimento assurdo, che rischia di frenare la domanda interna e colpire un settore che ha bisogno di investimenti per rafforzare la competitività e migliorare le infrastrutture, oggi ferme al palo». Sulla stessa linea Alessandro Capozzi, presidente di Federalberghi Bergamo: «Alzare troppo la tassa sarebbe un pessimo segnale: i turisti vengono visti come un bancomat, non come parte di un sistema virtuoso. Così si scoraggia il turismo leisure e anche quello d’affari».
Contrario anche il vicesindaco e assessore al Turismo Sergio Gandi, che contesta l’idea, rilanciata dal ministro del Turismo Daniela Santanché - di usare l’aumento per coprire spese legate ai Giochi: «Non è pensabile finanziare interventi di carattere nazionale attingendo dalle tasche dei turisti. Il governo deve usare le proprie risorse, non pesare su un settore che ha appena ritrovato equilibrio».
Alla misura sui 12 euro si aggiunge poi quella, già approvata nei giorni scorsi con il decreto Anticipi, che destina il 30% del gettito extra dell’imposta al bilancio statale, lasciando ai Comuni solo il 70%. Gandi è netto anche su questo punto: «Si toglie autonomia agli enti locali e si snatura la tassa di soggiorno, che dovrebbe restare a disposizione dei Comuni. Così lo Stato utilizza risorse che non gli appartengono, mentre sono i Comuni a dover far quadrare bilanci già in difficoltà».
In una nota congiunta, Confcommercio Lombardia e Veneto definiscono l’aumento della tassa «un biglietto da visita negativo» per i territori olimpici, ricordando che negli anni precedenti i Giochi gli operatori hanno investito su strutture, personale e formazione, e che un rincaro improvviso rischierebbe di vanificare questi sforzi, scoraggiando soprattutto i visitatori italiani. La proposta del nuovo rincaro per il 2026 si somma dunque all’aumento del 30% già deciso, alimentando preoccupazione e contrarietà in tutto il settore turistico, che teme un impatto negativo sui flussi e sulla competitività della città rispetto ad altre destinazioni lombarde e italiane.
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