Treno per Orio, a fine mese i lavori per il nuovo tunnel all’aeroporto

Infrastrutture. Collegherà il lato ovest dello scalo e la futura stazione ferroviaria. Il cantiere durerà poco meno di un anno, poi toccherà a Rfi.

Questa volta non si vola ma si scava. Dopo anni passati a guardare verso il cielo, all’aeroporto è giunto il momento di lavorare sotterraneamente. A fine mese partiranno i lavori per la costruzione del tunnel di collegamento alla futura stazione ferroviaria. L’obiettivo è terminare per gennaio 2024, così da non sovrapporsi ai primi lavori sul fronte ferroviario. Ammesso che Rfi riesca a rispettare i tempi e iniziare la parte di propria competenza per fine anno, come ipotizzato nel cronoprogramma.

Il tunnel è lungo un’ottantina di metri e sarà scavato a una profondità di circa 4: sarà dotato di percorsi pedonali e meccanizzati, ovvero un tapis roulant con uscita nel lato degli arrivi dell’aerostazione, quello più a ovest, a sinistra guardando l’edificio. Un intervento da 5,2 milioni di euro a carico di Sacbo: i lavori sono stati appaltati alla cremonese Carba (di Soncino), la stessa impresa che si è recentemente aggiudicata la realizzazione delle rotatorie di Pontesecco

Le novità per il parcheggio P2

La stazione ferroviaria verrà costruita all’altezza dell’attuale rotonda che conduce all’ingresso del parcheggio P2, quello in struttura metallica. Nelle scorse settimane sono iniziati i lavori per un suo parziale smantellamento e ridimensionamento nella porzione più vicina allo scalo, così da consentire l’allestimento del cantiere per la realizzazione del tunnel. La prima conseguenza è stata lo spostamento degli stalli delle auto a noleggio al parcheggio P3, quello più esterno, nonché la rimozione della passerella coperta che conduceva dal P2 all’aerostazione.

Ragionando su una prospettiva a medio-lungo termine tra gli obiettivi di Sacbo ci sarebbe anche la costruzione di un multipiano a struttura fissa e non metallica nell’area occupata attualmente dal P2: un intervento che si annuncia però molto dispendioso, complesso e diviso in almeno tre lotti per garantire un numero di posti auto adeguato durante i lavori. Visto però che da qui al 2026 in zona aeroporto i cantieri non mancheranno è quasi certo che se ne parlerà dopo il 2024, anche perché in estate dovrebbero iniziare anche i lavori di un nuovo ampliamento dell’aerostazione: 14.600 metri quadri disposti su due piani nella parte più a est. Un cantiere da 40 milioni di euro.

«Il treno è fondamentale»

«L’arrivo del treno è fondamentale per lo sviluppo dell’aeroporto e per un suo miglior inserimento nel tessuto provinciale e regionale, nonché sul piano delle relazioni con Bergamo e Milano» commenta il presidente di Sacbo, Giovanni Sanga. «Rfi sta esaminando le offerte pervenute alla gara per la realizzazione della tratta ferroviaria e della stazione dell’aeroporto: noi ci siamo portati avanti per la parte di nostra competenza, ovvero la realizzazione del percorso sotterraneo di collegamento tra le due strutture. L’intenzione è evitare sovrapposizioni tra il nostro cantiere e quello futuro di Rfi che si annuncia comunque complesso: per questo motivo abbiamo fatto in modo che i lavori partissero nelle prossime settimane, così da concluderli per l’inizio del 2024» chiosa Sanga.

Avrà 4 binari, più di Fiumicino

La stazione ferroviaria dell’aeroporto avrà 4 binari, più di quella di Fiumicino per capirci, il che permetterà un uso massivo della struttura. Potrebbe diventare il terminale di tutte le linee ferroviarie e il probabile interscambio per i pendolari in forza dei numerosi parcheggi. Secondo lo schema della Regione, alla massima potenzialità si può arrivare a 6 corse l’ora: le 2 via Carnate, le 2 via Pioltello, quella da Lecco e quella da Malpensa. Tutte attraverso Bergamo. Ma stiamo parlando appunto di massima potenzialità: è molto probabile che le corse siano di meno soprattutto nella fase iniziale, anche perché sul lato Carnate i problemi non mancano, a cominciare dal binario unico e dal ponte sull’Adda. E sulle 6 corse ipotizzate 3 passerebbero da quel versante, per il momento assolutamente inadeguato a supportare un traffico del genere.

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