«Una iris per non dimenticare», a Palazzo Frizzoni un’aiuola contro la violenza sulle donne

L’iniziativa. Insieme ai 12 bulbi una targa in memoria di Paola Mostosi e di tutte le donne vittime. È la quarta piazzola di questo tipo in città.

Nel giardino di Palazzo Frizzoni sono stati messi a dimora 12 bulbi delle «iris di Trebecco» e svelata la targa in memoria di Paola Mostosi e di tutte le donne vittime di violenza. L’amministrazione ha infatti accettato la proposta di Cristina Mostosi, sorella di Paola, di realizzare l’iniziativa «Una iris per non dimenticare» – promossa dall’associazione Le Iris di Trebecco – condividendo la finalità di diffondere la cultura della parità di genere, attraverso il rispetto e la valorizzazione della donna, e la prevenzione di ogni atto di violenza.

Marchesi: «Educare al rispetto delle differenze»

«Abbiamo accolto con grande interesse la proposta di Cristina Mostosi di donare al Comune un’aiuola in ricordo della sorella Paola e di tutte le donne morte per un atto di violenza - ha commentato Marzia Marchesi, assessore al Verde pubblico e alle Pari opportunità -. Queste aiuole, come le panchine rosse, sono dei simboli che hanno l’obiettivo di sensibilizzare e porre l’attenzione della cittadinanza rispetto a un tema, quello appunto della violenza contro le donne, che torna alla ribalta in occasione della Giornata internazionale del 25 novembre ma che purtroppo esiste e resiste tutti i giorni dell’anno. La società non è sufficientemente educata al rispetto delle differenze, a cominciare proprio da quelle di genere».

Le altre tre aiuole

L’aiuola di Palazzo Frizzoni si aggiunge ad altre tre aiuole create in città: una al Liceo scientifico Mascheroni, di cui Paola Mostosi è stata allieva, che verrà curata dagli studenti di una classe quarta; quella via S. Tomaso de’ Calvi, di cui si occuperanno i volontari del Centro di Tutte le Età; e infine quella presso la Casa circondariale «Don Fausto Resmini», dove saranno i detenuti addetti alla cura del verde a gestire l’aiuola. Tra i reclusi e le recluse è in corso una raccolta fondi simbolica per la targa da apporre.

Cristina Mostosi: «Alla bruttura degli orchi che fanno violenza sulle donne si vuole contrapporre la bellezza delle iris, il rispetto, la gentilezza»

Le quattro aiuole in città testimoniano il valore di quest’iniziativa che ha trovato una condivisione ampia e partecipata dei cittadini anche grazie alla tenace azione divulgativa di Cristina Mostosi: «Alla bruttura degli orchi che fanno violenza sulle donne si vuole contrapporre la bellezza delle iris, il rispetto, la gentilezza. Accudire l’aiuola significa non dimenticare quanta cura ci vuole ogni giorno per creare rapporti fondati sul rispetto della persona. Ogni donna è capace di resilienza proprio come le iris che ogni anno fioriscono più belle e forti di prima. Bellezza e forza devono però essere rispettate».

Il progetto «Una iris per non dimenticare» ha già visto l’adesione di 33 Comuni o enti in diverse parti d’Italia: ai Comuni italiani interessati l’associazione Le iris di Trebecco dona un kit contenente 12 rizomi di iris barbate, provenienti dalla collezione Luigi Mostosi. Un modo costruttivo per la famiglia Mostosi per reagire al dolore della violenza subita.

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