
Cronaca / Bergamo Città
Domenica 14 Settembre 2025
Un’oasi a Bergamo, 170 specie nell’area umida di Grumello
BIODIVERSITÀ . Conclusa l’indagine del Comune. Ruzzini: «Ottimo segnale. Un progetto per creare nuovi habitat»
Uccelli, rospi, libellule, aironi, tartarughe, farfalle. Sono 170 le specie tra animali e piante che già popolano la rinnovata area umida di Grumello del Piano. È il dato che viene restituito dall’indagine realizzata dall’assessorato all’Ambiente del Comune (promossa dal biologo Alessandro Mazzoleni) che fotografa la biodiversità della zona, grande 12.100 metri quadrati grazie a un’operazione sostenuta dall’amministrazione comunale con un investimento di 180mila euro. Quella che oggi si presenta come un’oasi di biodiversità era, fino a pochi anni fa, un’area agricola intensamente utilizzata per la produzione cerealicola.
Ben 416 osservazioni
Le sponde irregolari e i fondali a diversa profondità creano condizioni ideali per l’insediamento di molteplici habitat. Da aprile, quando l’acqua, proveniente dalla roggia Morlana, è tornata a scorrere nell’area arrivando ad alimentare due nuove vasche, sono state condotte 416 osservazioni nell’area consultabili sulla piattaforma inaturalist.org, grazie a 25 osservatori appassionati di flora e fauna che hanno documentato le loro osservazioni con fotografie. «Una sorta di “contatore” delle specie osservate e fotografate nel sito, che potrà dare nel tempo il polso della situazione e dell’evoluzione delle comunità animali e vegetali presenti», spiega Mazzoleni. «Un’area di pregio ecosistemico, dallo straordinario valore naturalistico e idrogeologico. Questa abbondanza di specie è un ottimo segnale per la città. L’ecosistema urbano è delicato perché la presenza umana tende a ridurre gli spazi naturali, in questo caso invece la presenza di predatori di insetti infestanti, la varietà di microfauna e di avifauna garantisce anche la nostra salute» commenta l’assessore al Verde, Oriana Ruzzini.
I principali avvistamenti
Obiettivo è ora dare avvio a una campagna di Citizen Science, rivolta a cittadini, scuole, associazioni e appassionati di natura, per monitorare e censire le specie animali e vegetali che andranno spontaneamente a colonizzare l’area, così da raccogliere dati utili alla valutazione scientifica dell’efficacia dell’intervento e costruire un rapporto diretto tra la popolazione e il territorio. La specie più «fotografata» è la folaga eurasiatica, un uccello nero con il becco bianco riconoscibile per il suo «repertorio musicale» piuttosto rumoroso; segue il rospo smeraldino europeo tipico delle aree calde e umide. Sul podio anche i rondoni che, specialmente nelle sere estive, vengono nell’area a bere e nutrirsi degli insetti generati dalla zona umida. «In città sono sparite le rondini nidificanti, che resistono nel quartiere di Grumello del Piano per la presenza ancora di vecchie stalle. L’area contribuisce a salvaguardare questa piccola popolazione residua», puntualizza Ruzzini.
Gli esemplari più rari
I più rari esemplari finora osservati sono il Porciglione, un piccolo uccello primitivo la cui esistenza è stata registrata sin nel Pleistocene; il Gheppio, un piccolo falco dal volo oscillante. E poi, ancora, talpe e martin pescatore per cui è stata anche progettata nella zona umida un’area per agevolarne la nidificazione. Senza contare i diversissimi e colorati insetti e pesci. Tra le specie censite dagli appassionati, dalle Gev del Parco dei Colli di Bergamo (che sotto la sua tutela ha anche l’area di Grumello) e dal gruppo ornitologico bergamasco ci sono anche specie «di interesse conservazionistico a livello comunitario» come l’airone bianco maggiore e l’airone rosso, la garzetta, il marangone minore, il tarabusino, l’averla piccola. Una rinascita naturale nell’area umida di Grumello del Piano che è possibile ammirare da un osservatorio sopraelevato, accessibile a tutti, realizzato in legno di castagno e larice. Un laboratorio a cielo aperto dove natura e comunità si incontrano per costruire un futuro più sostenibile.
Il patto con Legambiente
In questa direzione va il patto di collaborazione triennale (2025-2027) stretto dal Comune con il circolo locale di Legambiente, per la valorizzazione del verde pubblico. Spiega l’assessore Ruzzini: «Tra le azioni previste nell’area di Grumello, la realizzazione di “siepi morte”, “cumuli di pietre” e altre strutture leggere, utilizzando materiali naturali, come legni secchi, che possano favorire la creazione di piccoli habitat per insetti impollinatori e fauna locale. È prevista anche la manutenzione delle rogge, per creare spazi di naturalità e corridoi ecologici di collegamento tra le diverse aree naturali che si snodano lungo la ciclabile che collega Grumello del Piano e Colognola». Con il patto di collaborazione il Comune si impegna inoltre a sostenere Legambiente nel festival culturale «Dirama» e nell’organizzazione di «immersioni forestali» nei parchi cittadini (il «forest bathing», antica pratica giapponese che promuove il benessere psicofisico). «Tra settembre e ottobre è previsto un appuntamento al parco Caprotti – conclude Ruzzini –. Sono iniziative che offrono rilassamento e riflessione, promuovendo una nuova visione del parco del quartiere come luogo di benessere».
© RIPRODUZIONE RISERVATA