Vaccini anti Covid e rientro a scuola, il pediatra: «Vanno protetti anche i più piccoli, senza timori»

I dati. Il pediatra: «Non capisco la bassa adesione alla campagna, il vaccino è sicuro. E consiglio di fare anche l’antinfluenzale».

Con l’autunno alle porte, si potrà ragionare anche su come rilanciare la campagna vaccinale per i bambini. La fascia pediatrica – per cui le inoculazioni sono partite il 16 dicembre 2021, a quasi un anno esatto di distanza dagli adulti – è quella che finora ha registrato le adesioni più basse: se complessivamente in Bergamasca ha detto sì all’iniezione quasi l’87% della popolazione dai 5 anni in su (il 5% ha avuto anche la quarta dose, il 66,2% la terza dose, il 15,3% solo il ciclo primario), nello spicchio tra i 5 e gli 11 anni solo il 40% si è vaccinato con prima e seconda dose (la terza non è consentita). Dai 12 anni si può accedere anche alla terza dose, e ha aderito al primo booster il 50% dei 12-15enni bergamaschi e il 70% dei 16-19enni.

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Il tema resta dunque di potenziale attualità. «Le basse adesioni nella fascia pediatrica? È una cosa che non capisco – riflette Luigi Greco, pediatra e componente del consiglio dell’Ordine dei medici di Bergamo –. Il vaccino per i più piccoli è sicuro, strutturato in maniera

corretta per la risposta immunitaria di un sistema immunitario più performante rispetto a chi è in età avanzata: non c’è motivo di aver paura. È un vaccino che protegge dalla malattia grave: la malattia grave non è così frequente in quell’età, è vero, ma non è nemmeno rara. Consiglio la vaccinazione, senza preoccupazioni. E consiglio anche l’antinfluenzale: quest’anno il vaccino sarà disponibile dai pediatri di famiglia in tempi giusti, non con i ritardi degli anni precedenti».

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Sopra i 12 anni, invece, la terza dose – il primo booster – ha attecchito con buone adesioni anche tra gli adolescenti. La comunità scientifica, a partire dalle autorità regolatorie europee, sta studiando la possibilità di estendere la quarta dose: arriverà anche per gli adolescenti? «Nelle sedi appropriate si stanno facendo le valutazioni – spiega Greco –, per rinforzare la protezione contro la malattia grave e le varianti. Direi che sicuramente i soggetti fragili (tra i fragili la quarta dose è già autorizzata dai 12 anni in poi, ndr) e le categorie esposte sono caldamente invitate. Nei ragazzini sani che hanno già fatto tre dosi, direi che si può aspettare ancora in attesa di indicazioni più stringenti. Su queste valutazioni credo che inciderà anche l’andamento della circolazione virale: se il quadro epidemiologico dovesse rimanere questo, di relativa tranquillità, penso che si possa stare tranquilli».

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Sul quadro epidemiologico potrà influire anche la «ripresa sociale» di settembre, scuole comprese. Qual è il polso della situazione, vista dall’osservatorio dei pediatri? «Rileviamo una circolazione virale bassa, anche tra i bambini, che non significa però che il virus sia assente. Il virus c’è, i bambini che vediamo positivi in questo momento – prosegue Greco – si sono infettati in cluster familiari: se i genitori sono positivi, è altamente probabile che si contagino anche i bambini. La patologia che vediamo però non dà grosse preoccupazioni, la situazione è gestibile». Si tornerà in classe senza mascherina, tra l’altro: «Se i bambini stanno bene e non hanno problemi, è possibile che la circolazione resti ancora bassa – ragiona Greco –. Sulle mascherine immagino siano state fatte valutazioni epidemiologiche che hanno convinto Istituto superiore di sanità e ministero sulla scelta adottata. Vedremo se col prosieguo dell’anno scolastico l’indicazione rimarrà invariata o si dovrà ricorrere all’utilizzo dei dispositivi di protezione: è difficile prevederlo a priori, vedremo quale sarà l’andamento dopo le prime settimane. Ma convengo che la circolazione virale sia bassa, e che la situazione sia sotto controllo e tranquilla. Cominciamo fiduciosi».

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