Vaccini, oltre le 10,5 milioni di dosi in Lombardia. Bergamo, nessun taglio a luglio: in arrivo 94 mila slot in più

Moratti: «Martedì abbiamo effettuato 108.270 somministrazioni e oggi supereremo quota 10 milioni e 500mila iniezioni».

«In questa lunga e difficile battaglia contro il Covid un’altra bella notizia arriva dalla terapia intensiva del Papa Giovanni XXIII di Bergamo : grazie a tutto il personale medico e infermieristico dell’ospedale Papa Giovanni XXIII e di tutte le nostre strutture per il loro instancabile impegno». Lo scrive nella mattinata di mercoledì 14 luglio su Facebook la vice presidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti, commentando la notizia della terapia intensiva del Papa Giovanni XXIII di Bergamo «Covid free».

«Un grazie che rivolgo ancora una volta anche a tutte le persone impegnate nella nostra campagna vaccinale: medici, infermieri, volontari e forze armate - prosegue l’assessore al Welfare -. Non abbassiamo la guardia e andiamo avanti con la nostra campagna anti Covid. Ieri abbiamo effettuato 108.270 somministrazioni e oggi supereremo quota 10 milioni e 500mila iniezioni».

La campagna vaccinale lombarda – e dunque anche quella bergamasca – proseguirà senza intoppi, a differenza di quanto si temeva per via della riduzione nelle forniture ipotizzata da alcune settimane a questa parte.

«A seguito della fattiva collaborazione con la struttura commissariale del generale Francesco Figliuolo – spiega una nota della Direzione generale Welfare di Regione Lombardia -, per il periodo 11-30 luglio sono state garantite a Regione Lombardia altre circa 105.000 dosi di Pfizer e Moderna in più rispetto a quelle prospettate portando il totale a 2.277.400 dosi che verranno consegnate nel periodo tra il 14 luglio e il 14 agosto». Riflesso concreto: si potrà accelerare soprattutto sulle fasce oggi più esposte al contagio, i giovani e gli ultimi over 60 . Le maggiori consegne, infatti, «consentono l’avvio di nuove strategie per l’adesione alla vaccinazione», rimarca Palazzo Lombardia; dati alla mano, ha aderito il 76% della popolazione al di sopra dei 12 anni, e il 74% dei «vaccinabili» ha già ricevuto almeno una dose. In calendario ora ci sono in particolare slot aggiuntivi per i 18-59enni grazie a nuove dosi di Moderna (solo Pfizer è autorizzato per i 12-17enni, mentre per gli over 60 si impiegano anche J&J o AstraZeneca) che si traducono in 6 mila possibili prenotazioni giornaliere in più tra 22-25 luglio e 10 mila tra 26 luglio e 1° agosto in tutta la Lombardia. Complessivamente: 94 mila slot in più.

Il mese di settembre è cerchiato in rosso: a quell’appuntamento, non si potrà arrivare impreparati . «Per gli adolescenti di età tra i 12 e i 19 anni – aggiunge la Regione – è stato avviato il progetto “rientro a scuola in sicurezza” che, già da oggi, vede l’apertura di nuovi slot per la prenotazione della prima dose. Vaccini Pfizer saranno somministrati loro a partire dal 23 agosto, con l’obiettivo di arrivare alla copertura dell’intera popolazione studentesca entro l’inizio dell’anno didattico previsto per il 13 settembre. Si tratta in totale di 686.967 adolescenti, di cui attualmente il 49% ha aderito alla campagna vaccinale e il 39% è stato vaccinato con almeno una dose».

La macchina vaccinale, insomma, ha benzina per correre a pieni giri. Anche nell’ultimo periodo, in realtà, la velocità di crociera è stata spedita, ma con un dettaglio rilevante: praticamente si è viaggiato quasi esclusivamente lavorando sulle seconde dosi. E se da un lato ciò significa aver messo definitivamente in sicurezza una platea importante, a maggior ragione in tempo di variante Delta, dall’altro lato vuol dire che l’allargamento della popolazione immunizzata con almeno una dose è proceduto più lentamente di quanto si facesse prima . Lo indicano i numeri di Regione Lombardia dedicati ai residenti in provincia di Bergamo: tra il 6 e il 12 luglio sono state inoculate in totale 83.764 dosi tra chi abita in Bergamasca, con un incremento dell’11,54% rispetto alle 75.100 della settimana precedente (29 giugno-5 luglio) . Da una settimana all’altra è però cambiato radicalmente il peso dei richiami: tra il 6 e il 12 luglio, infatti, l’84,88% delle somministrazioni – cioè 71.098 dosi – ha riguardato le seconde dosi per completare il ciclo vaccinale, mentre solo il 15,12% delle iniezioni – su 12.666 residenti – è relativo a quelle prime dosi che conferiscono una iniziale protezione immunitaria, statisticamente già efficace per scongiurare gli effetti più severi della malattia. La settimana precedente, invece, il «carico» delle somministrazioni era stato ripartito quasi specularmente tra prime (52,80%) e seconde dosi (47,20%).

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