«Via Maironi, lavori finiti entro luglio», ma non è detto che lo «scavalco» di Città Alta riaprirà

IL CANTIERE . Rota: «Nonostante un leggero ritardo, siamo in linea con il cronoprogramma». Ribolla (Lega): «Tanti ingorghi, poi si riapra la strada». Berlanda: «Decisione tra 15 giorni».

Era la scorciatoia usata quotidianamente, dal lunedì al venerdì, da circa 2.300 veicoli, soprattutto negli orari di punta del mattino e del tardo pomeriggio, per «tagliare» un pezzo di città, da via Baioni al centro. Dallo scorso 3 febbraio - e fino al mese prossimo - via Maironi da Ponte è chiusa al traffico a causa del cantiere di Uniacque per il rifacimento di un tratto dell’acquedotto di Algua e degli interventi di consolidamento della strada e dei muri di sostegno a cura del Comune di Bergamo. Sei mesi di chiusura temporanea del cosiddetto «scavalco», percorso utilizzato per collegare la Val Brembana e i quartieri settentrionali (Valtesse, San Colombano, Monterosso) con il quadrante centro-orientale della città.

Il cantiere chiude entro luglio

Il termine dei lavori è previsto per fine luglio, con un leggero ritardo di alcune settimane rispetto alla data preventivamente fissata del 15 luglio, «a causa di alcune complicazioni tecniche legate soprattutto ai sottoservizi e ai lavori entro terra», come riferito da Comune e Uniacque.

Lo «scavalco» di Città Alta potrebbe non riaprire

Ed è proprio in vista di questa scadenza che Palazzo Frizzoni sta ragionando, dati alla mano, sulle modalità di riapertura di via Maironi dopo la fine degli interventi: da una parte c’è la possibilità di ripristinare il transito sulla strada e di consentire nuovamente l’attraversamento a «scavalco» di Città Alta, anche per i non residenti e non autorizzati, dall’altra quella di lasciare tutto com’è e compiere dunque anche la grande rivoluzione auspicata già dalla passata amministrazione, ossia la chiusura del passaggio da Valtesse a viale Vittorio Emanuele, attraverso la Fara e la porta Sant’Agostino. «Le valutazioni sono in corso - conferma l’assessore comunale alla Mobilità, Marco Berlanda -. Decideremo il da farsi in Giunta, tra una quindicina di giorni».

L’opposizione chiede il ripristino del passaggio

Intanto il consigliere comunale d’opposizione Alberto Ribolla (Lega) ha presentato un’interpellanza per l’apertura al traffico di via Maironi e Porta San Lorenzo/Porta Garibaldi, «in modo da alleggerire immediatamente gli ingorghi dovuti ad altri interventi in città (come ad esempio teleriscaldamento, acquedotto e nuova linea T2) e da rendere meno congestionato il traffico da e per la Valle Brembana». «Rimane ancora in sospeso – spiega Ribolla – l’idea di chiudere definitivamente al traffico l’accesso per Città Alta attraverso porta san Lorenzo, al momento impraticabile per lavori di manutenzione. È ormai palese e riconosciuto che tale chiusura ha causato problemi pesanti ai residenti soprattutto di Valverde e intasamenti su vie già trafficatissime».

Ribolla sottolinea inoltre che il nuove assetto impedisce «la salita da Valverde al parcheggio della Fara, con il passaggio obbligato su viale Vittorio Emanuele». «C’è un tema di smarcamento targhe - ribatte l’assessore Berlanda -. Sono in corso approfondimenti tecnici». Nel frattempo, come detto, proseguono gli interventi portati avanti, in parallelo, da Comune ed Uniacque. «È in corso il consolidamento della strada all’altezza di Porta San Lorenzo (Porta Garibaldi) - riferisce l’assessore ai Lavori pubblici Ferruccio Rota -. È un intervento significativo. Sono stati realizzati i micropali, ora tocca ai tiranti. Nonostante un leggero ritardo dovuto a complicazioni tecniche, siamo in linea con il cronoprogramma. I lavori termineranno per la fine di luglio, prima dell’inizio delle scuole a settembre».

Sponda Uniacque, riferisce l’amministratore delegato Pierangelo Bertocchi, «proseguono i lavori all’acquedotto, tra la Fara e Valverde, in costante coordinamento con il Comune di Bergamo, con l’obiettivo di realizzarli nel miglior modo e nel minor tempo possibili. Tra i fronti aperti, l’intervento nella zona della chiesa di Valverde e l’allacciamento per portare i tubi dell’acquedotto al serbatoio di Sant’Agostino, passando per la Fara».

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