Via Statuto, il campus si farà: ci sono i fondi. Previste 255 camere

UNIVERSITÀ. Il campus all’ex Accademia Gdf si farà, c’è la copertura finanziaria. Maggiori incertezze invece sulle operazioni Montelungo ed ex Reggiani.

Riuscirà l’Università di Bergamo a quadruplicare i posti letto per gli studenti entro il 2026? Col passare dei mesi la sfida si complica. L’auspicio espresso dal rettore Sergio Cavalieri lo scorso maggio durante l’incontro con i politici bergamaschi teneva conto della riqualificazione delle ex caserme Colleoni e Montelungo e dell’ex Accademia della Guardia di Finanza, operazioni che dovrebbero fruttare, nel complesso, 600 posti letto in più degli attuali 200 a disposizione degli iscritti all’ateneo orobico. Servirà spingere sull’acceleratore per arrivare al traguardo nei tempi ipotizzati e garantire un alloggio a studenti e docenti – sempre più numerosi – che arrivano da fuori Bergamo.

Ad oggi c’è più movimento sul fronte di via Statuto. UniBg ha partecipato ormai un anno fa a tre distinti bandi del Ministero dell’Università e della Ricerca per finanziare altrettanti lotti che prevedono la realizzazione di impianti sportivi, uffici e residenze in quella che era la sede dell’Accademia delle Fiamme gialle. In maggio il Mur ha fatto sapere di aver destinato all’ateneo 3,2 milioni di euro per la palestra del nuovo Cus (Centro universitario sportivo); degli altri finanziamenti richiesti – 28 milioni per le residenze e 10,8 per uffici e spazi destinati al dipartimento di Giurisprudenza – ancora nessuna notizia. «Abbiamo chiesto il massimo finanziabile – spiega Michela Pilot, direttore generale di UniBg.– ed entro settembre ci aspettiamo una risposta dal ministero, ma è bene ricordare che tutti gli interventi deliberati sono coperti». Il che significa che «si andrà avanti anche senza le risorse del Mur – sottolinea il rettore Cavalieri –perché l’intera cifra è stata accantonata».

Nel frattempo «la progettazione prosegue e stiamo dialogando con il Comune per ottenere il permesso di costruire – aggiunge il rettore –, a quel punto potremo indire le gare d’appalto per i tre lotti». Nelle intenzioni dell’ateneo il cantiere sarà avviato entro la fine dell’anno. Resta da definire anche la questione dei parcheggi, a carico dell’ateneo. «Intorno al campus di via Statuto graviterà un numero rilevante di persone tra personale e studenti – spiega la dg – per questo il Comune ci chiede di definire quanti parcheggi andranno predisposti e dove». Trentamila i metri quadri di via Statuto su cui sorgerà il campus. Il primo lotto riguarda il palazzo di 8 piani che ospitava gli alloggi degli allievi ufficiali dove saranno realizzate le residenze studentesche e la mensa. Nell’edificio sono previste 255 camere, sale riunioni e aule studio. Il secondo lotto interessa l’edificio di sei piani – 10mila metri quadri – affacciato su via Statuto. Qui saranno realizzate aule e uffici del dipartimento di Giurisprudenza, oltre alla biblioteca e a una club house. Piscina e palestra faranno parte del terzo lotto di lavori. Gli impianti – oltre 5mila metri quadri di superficie su due piani – saranno aperti, come già avviene per il Cus di Dalmine, anche alla cittadinanza.

Se per via Statuto si parla di progetti in via di definizione e di cantieri pronti ad aprire entro la fine del 2023, sugli altri fronti le incertezze sono maggiori. Per Montelungo e Colleoni UniBg resta alla finestra. «Aspettiamo di conoscere la proposta della Sgr che si è detta interessata all’operazione» fanno sapere dall’ateneo. La Redo non ha partecipato al bando di Cassa depositi e prestiti ma si è detta disposta a mettere mano alla riqualificazione delle due ex caserme. A quali condizioni è da vedere. La proposta è attesa per la fine dell’anno.

Sembra destinata a sciogliersi entro settembre, invece, la riserva sulla ex Reggiani: «Siamo in fase di analisi» dicono i vertici di UniBg lasciando intendere che la decisione sul possibile utilizzo dell’ ex area industriale –come possibile sede di Ingegneria e non solo – sarà presa a breve; ma più passa il tempo e più la questione sembra complicarsi tra passaggi di proprietà, cambi di destinazione e finanziamenti.

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