«Video agghiaccianti tramite Whatsapp sul telefono di mio figlio: ho denunciato»

Il fenomeno. Il racconto di una mamma: «È venuto da me sotto choc e me li ha mostrati» «Genitori e insegnanti stiano attenti». Già diverse le segnalazioni alle forze dell’ordine.

«Tutto è cominciato quando mio figlio, che ha 14 anni, è venuto da me e, sotto choc, mi ha mostrato un primo video. Una cosa agghiacciante, indescrivibile. Una violenza sessuale nei confronti di un neonato. Mi ha detto: “Guarda mamma che girano sulle nostre chat”. Era arrivato nella chat Whatsapp della classe e i ragazzini se lo inoltravano con commentini e risatine. Quello che più mi ha stupito è stata l’assoluta incoscienza di questi ragazzi, che non si rendevano conto della gravità del contenuto di quel filmato aberrante e di quanto fosse ulteriormente grave, oltre che un reato, diffonderlo».

«Oltre a sporgere denuncia, mi sento di lanciare un appello ai genitori: controllate sempre i contenuti dei cellulari dei vostri figli»

A raccontarlo è una mamma di Bergamo, che non ci ha pensato due volte e ha sporto denuncia ai carabinieri. «Anche perché, qualche settimana dopo, da un cugino che vive fuori regione a mio figlio è stato spedito un altro video, sempre a contenuto pedopornografico e con lo stesso contorno di superficialità - aggiunge la donna che, per tutelare il figlio minorenne, chiameremo Amalia, ma il suo nome è tutt’ altro -: e allora mi sono chiesta se il fenomeno non fosse tanto diffuso da lanciare l’allarme. Per questo, oltre a sporgere denuncia, mi sento di lanciare un appello ai genitori: controllate sempre i contenuti dei cellulari dei vostri figli, perché girano questo genere di contenuti e spesso loro stesso, senza capire la gravità del loro comportamento, li inoltrano a loro volta, diventando di fatto complici di quello scempio».

Le forze dell’ordine hanno contezza del fenomeno e ci sono delle indagini in corso, perché la denuncia di Amalia non è l’unica: «Per fortuna mio figlio, di fronte a quello che ha ricevuto, non si è fatto problemi nel venire a dirmelo, anche spaventato - racconta -, ma mi immagino quanti genitori non sapranno nulla di quello che gira sugli smartphone dei loro ragazzi. Spesso se li scambiano nelle chat di gruppo: credo che anche gli insegnanti dovrebbero prestare maggiore attenzione».

Queste chat degli orrori non contengono soltanto violenze a sfondo sessuale nei confronti di minorenni. Spesso vengono inviati anche video di episodi di violenza, torture, sevizie.

In passato era accaduto che proprio la denuncia di una madre avesse fatto scattare indagini che avevano portato all’individuazione dei responsabili di questi filmati, che erano stati denunciati e il giro di video a contenuto pedopornografico o violento era stato troncato. Queste chat degli orrori non contengono soltanto violenze a sfondo sessuale nei confronti di minorenni. Spesso vengono inviati anche video di episodi di violenza, torture, sevizie, con vittime persone o animali, così come filmati inneggianti Mussolini o Hitler, oppure l’integralismo islamico. «Mi ha stupito la passività con cui i ragazzi se li scambiavano - rileva ancora la madre -: per fortuna mio figlio me l’ha mostrato e, prima di cancellarlo, lo abbiamo mostrato anche ai carabinieri.

Non in tutte le famiglie, ne sono ovviamente consapevole, ci sarà questo genere di rapporto tra i genitori e i figli, tuttavia in questi casi i rischi sono davvero alti e a mio avviso è bene tenere alta l’attenzione, sia in famiglia sia a scuola». Ma sotto la lente non c’è soltanto Whatsapp, ormai il sistema di messaggistica più diffuso al mondo. Analoghi contenuti raccapriccianti vengono infatti diffusi anche su Telegram: l’ultima indagine, a livello nazionale, risale allo scorso giugno. Erano emerse centinaia di chat con migliaia di utenti iscritti, minorenni e maggiorenni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA