Visite in ospedale, ecco le nuove regole post pandemia nella Bergamasca

Dalla Regione. Ingresso libero e senza tampone per i caregiver di minori e puerpere. Resta il test per chi è ricoverato. Obbligatorie le mascherine.

Le mascherine restano, obbligatorie per tutti, Ffp2 o chirurgiche, e in alcuni casi anche i tamponi, ma le «maglie» per gli ingressi dei visitatori negli ospedali e nelle case di riposo, ora che i tempi rigidissimi dell’esordio pandemico sembrano ormai alle spalle, sono decisamente più allentate. L’ultima circolare della Regione Lombardia, infatti, a seguito delle nuove indicazioni del ministero della Salute, parla chiaro: all’inizio di febbraio, infatti, la Direzione generale Welfare «verificate le condizioni epidemiologiche», ha disposto «che è obbligatorio garantire l’ingresso di almeno un visitatore per un tempo di visita di almeno 45 minuti al giorno per ogni paziente ricoverato in reparto di degenza», mentre per le Rsa, per gli orari di visita va rispettato quanto previsto dai requisiti di accreditamento. La circolare rimarca che negli ospedali la possibilità di visita vale anche per pazienti ricoverati in reparto di degenza con test positivo a Sars-Cov-2, in questo caso con l’obbligo per il visitatore della mascherina Ffp2; per gli ospiti delle Rsa, invece è «indicato procrastinare l’ingresso dei visitatori per quell’ospite fino alla negativizzazione, con eccezione dei pazienti in hospice e ospiti in condizione di fine vita». La Regione attribuisce alle direzioni sanitarie la definizione delle modalità di ingresso dei visitatori dei pazienti o degli ospiti delle Rsa.

I visitatori

Le tre Asst della Bergamasca si sono già «allineate» a quanto indicato dalla Regione, ognuna con le sue particolarità. Per quanto l’Asst Papa Giovanni di Bergamo è consentito l’ingresso in stanza a un visitatore per ciascun degente tutti i giorni nei reparti di degenza degli ospedali di Bergamo, San Giovanni Bianco e Riabilitazione specialistica di Mozzo dalle 15 alle 18; in caso di pazienti Covid positivi è obbligatoria per il visitatore la mascherina Ffp2. Nelle Terapie intensive, invece, l’orario di ingresso viene definito dai singoli settori di ricovero, anche in base all’orario dei colloqui con il personale sanitario. Per l’Asst Bergamo Est, accesso concesso ai visitatori dei pazienti con queste modalità: a Seriate in tutti i reparti dalle 13 alle 13,45 e dalle 19 alle 19,45, tranne la Terapia intensiva adulti (dalle 14,30 alle 15,30 e dalle 18,30 alle 19,30), la Riabilitazione cardiologica (19-19,45), mentre in Patologia neonatale come in Ostetricia accesso libero 24 ore su 24 per mamme e papà, mentre nell’Unità cardiocoronarica solo con accordi preventivi con il reparto; ad Alzano accesso consentito tutti i giorni nell’Accorpamento chirurgico e in Medicina dalle 13 alle 13,45, in Oncologia dalle 13,30 alle 14,15 e nel Servizio psichiatrico di diagnosi e cura, su appuntamento, dalle 14 alle 14,30; negli ospedali di Piario e Lovere dalle 13,30 alle 15 e dalle 19 alle 19,45, al Pot di Calcinate dalle 11,30 alle 13,30 e dalle 17,30 alle 19,30 e a Gazzaniga dalle 13 alle 13,45 e dalle 16 alle 16,45. «Le indicazioni relative alle modalità di accesso ai visitatori dei degenti ed ai caregiver sono state discusse dai componenti dell’Unità di crisi aziendale affinché si proceda ad attuarle con gradualità. Siamo entrati in una fase in cui, grazie agli enormi sforzi fatti per la prevenzione e la vaccinazione, possiamo ricominciare a conquistare la normalità delle relazioni – commenta Pietro Imbrogno, direttore sanitario dell’Asst Bergamo Est –. Ma anche se la fase critica è alle spalle, occorre mantenere alta l’attenzione: la vaccinazione resta lo strumento più importante contro l’infezione». Infine, per l’Asst Bergamo Ovest l’accesso negli ospedali di Romano e di Treviglio è concesso tutti i giorni dalle 15 alle 20.

I caregiver

La circolare fornisce indicazioni precise anche per i caregiver, cioè per persone, parenti o no, che devono fornire una assistenza necessaria e continuativa alle persone ricoverate. Per minorenni, donne ricoverate per parto, puerperio o complicanze della gravidanza o per pazienti in condizioni di fine vita la Direzione generale Welfare indica che sia per gli ospedali che per le Rsa questi caregiver possono fornire assistenza continuativa, anche notturna, con accesso libero; per chi assiste queste categorie di pazienti (anche positivi al Covid) non è previsto il tampone di ingresso. Per tutte le altre categorie di pazienti (che però non siano positivi al Covid) spiega la circolare regionale «la direzione sanitaria è tenuta a garantire ai caregiver che ne facciano richiesta la possibilità di prestare assistenza» e in questo caso ai caregiver è richiesto il test antigenico negativo al primo ingresso, da ripetersi ogni 7 giorni ed è preferibile che «il caregiver sia sempre la stessa persona e che sia in regola con il ciclo vaccinale». Tutte e tre le Asst seguono,le indicazioni della Regione (al «Papa Giovanni» entrano senza tampone anche i caregiver per disabili gravi, anche Covid positivi) . Da ultimo, per i ricoveri, resta l’obbligo del test antigenico al momento dell’ingresso in reparto del paziente, non è previsto per day hospital e o per visite o prestazioni ambulatoriali.

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