Bergamo film meeting: premiata la madre single e le sue fatiche

Il Festival. Vince «Le Prix du passage». Miglior regia a «Una tazza di caffè e un paio di scarpe nuove» sui gemelli che diventano ciechi. Signorelli: pubblico appassionato.

«Siamo tornati al Bergamo Film Meeting di un tempo»: non nasconde la sua, meritata, soddisfazione il direttore del Festival, Angelo Signorelli, commentando, a caldo, la chiusura di questa 41esima edizione di una manifestazione che si conferma uno degli appuntamenti imprescindibili nel panorama dei Festival cinematografici italiani. E questo non solo per «anzianità» ma, soprattutto, per la varietà della proposta, l’esplorazione di nuovi territori unita alla riproposizione filologica di vecchi capolavori, e alla sempre, e in questo caso ritrovata risposta di un pubblico di fedelissimi spettatori.

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Detto questo, è «Le Prix du passage» di Thierry Binisti («Il prezzo del passaggio», Francia, Belgio, 2022) il film vincitore della Mostra Concorso della 41ª edizione di Bergamo Film Meeting. La pellicola narra di Natacha, una giovane madre single che lavora come cameriera in un fast food e che fatica a crescere il figlio Enzo, di otto anni. Combattuta tra un forte desiderio di indipendenza e il conforto che sua madre Irène vuole immancabilmente fornire loro, Natacha si sente in trappola. Il suo incontro con Walid le apre nuovi orizzonti.

Al film, che è stato votato dal pubblico, va il Premio Bergamo Film Meeting del valore di 5.000 euro. La giuria internazionale, invece, presieduta da Nerina Kocjančič (Slovenian Film Centre) e composta, con lei, da Simone Bachini (Apapaja Produzioni Cinematografiche), Iva Hejlíčková (Uherské Hradiště Summer Film School), ha assegnato il Premio per la migliore regia del valore di 2.000 euro a «Një filxhan kafe dhe këpucë të reja veshur» di Gentian Koçi («Una tazza di caffè e un paio di scarpe nuove», Albania, Portogallo, Grecia, Kosovo, 2022).

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Due anche i premi assegnati dalle giurie della sezione «Visti da vicino», quella dedicata al mondo del film documentario. Il Premio Miglior Documentario Cgil Bergamo di 2.000 euro per il documentario più votato dal pubblico va ex aequo a «No Place Like Home» di Emilie Beck, (Norvegia, 2022) e a «La visita y un jardín secreto» di Irene M. Borrego («La visita e un giardino segreto», Spagna, Portogallo, 2022), mentre il Premio della Giuria Cgil - La Sortie de l’Usine, attribuito dai delegati sindacali di Cgil Bergamo al documentario che meglio affronta i temi legati al mondo del lavoro e del sociale (1.000 euro), è stato assegnato a «Pongo Calling» di Tomáš Kratochvíl (Repubblica Ceca, Slovacchia, Regno Unito, 2022). Il secondo e il terzo Premio Bergamo Film Meeting sono invece stati assegnati rispettivamente a «Śubuk» di Jacek Lusiński («Backwards», Polonia, 2022) e «Minsk» di Boris Guts (Estonia, Russia, 2022).

Il film «Una tazza di caffè e un paio di scarpe nuove», al quale come dicevamo è andato il premio per la miglior regia (meritatissimo), racconta la storia di Agim e Gëzim, gemelli monozigoti e sordomuti, che un giorno scoprono che, a causa di una rara malattia genetica, diventeranno progressivamente ciechi. Immersi lentamente in un insopportabile, oscuro, silenzio, dovranno prendere una decisione difficile, davanti a una tazzina di caffè. La giuria ha motivato così la sua scelta: «Per l’approccio minimalistico alla tragica e straziante storia, dove i protagonisti principali guidano lo spettatore attraverso emozioni autentiche, ma mai sentimentali. La storia ha un forte supporto nell’originale lavoro sul suono e nel montaggio, e nell’eccezionale prestazione degli attori». Ripensando ai sette film presentati in Concorso, personalmente avremmo visto volentieri nel mazzo dei vincitori anche l’unico film italiano «Le proprietà dei metalli» del giovane esordiente Antonio Bigini. Un film sul quale, se e quando uscirà nelle sale, ci piacerebbe tornare a ragionare per la freschezza del suo sguardo, la simpatia dei piccoli protagonisti, la scientifica bizzarria della vicenda che racconta, il bel senso del paesaggio e l’aura di mistero che circonda il piccolo protagonista.

Commentando a caldo questa edizione, come dicevamo, Angelo Signorelli, ha spiegato: «Entrambi i concorsi hanno avuto una significativa ripresa di attenzione da parte del pubblico. Attorno al Meeting si sta ricreando un clima di partecipazione e condivisione che gli anni della pandemia avevano praticamente azzerato. Siamo molto contenti degli ospiti delle retrospettive di quest’anno, Ursula Meier, Jaco Van Dormael e Jerzy Stuhr, contentissimi di essere venuti a Bergamo e avere incontrato spettatori attenti e appassionati di cinema». Dopo queste parole, a sorpresa, Signorelli ha aggiunto che dalla prossima edizione lascerà la direzione del Festival a Fiammetta Girola e Annamaria Materazzini. La platea dell’auditorium si è alzata in piedi tributandogli una standing ovation. Commossa anche l’assesore Nadia Ghisalberti.

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