Carrara, chiusura causa restyling
Capolavori pronti a volare in Cina

A 5 anni dalla riapertura prende corpo il riallestimento del percorso espositivo
Il museo dovrà chiudere alcuni mesi. Avviati contatti per una grande mostra in una città cinese.

A soli cinque anni dalla riapertura l’Accademia Carrara si prepara a un restyling interno di non poco conto. Il piano di rinnovamento ­– che abbiamo anticipato nei mesi scorsi –­ va prendendo corpo ed emergono nuovi dettagli. L’obiettivo è duplice: ridurre i costi di gestione del museo e dargli nuovo slancio in un periodo di grande sofferenza per le istituzioni culturali. Servono un cambio di passo e una nuova identità, questo lasciano intendere i provvedimenti che la Fondazione sta per adottare.

Il riallestimento della pinacoteca porterà alla chiusura della Carrara nel 2021 per almeno due mesi, che potrebbero diventare quattro, molto dipenderà da quanto significativa sarà la riorganizzazione del percorso museale. Un comitato scientifico guidato dalla direttrice Maria Cristina Rodeschini cambierà l’esposizione delle opere che era stata ­ studiata in occasione della riapertura da un titolato team di esperti. Il numero dei pezzi esposti sarà ridotto, le sale liberate potranno ospitare le mostre temporanee e in questo modo la Carrara non dovrà più dipendere dagli spazi concessi dalla Gamec e potrà risparmiare sui costi di guardiania e climatizzazione delle sale. Tagliare le spese si è dimostrata da subito una necessità per la nuova Carrara, con la crisi dovuta al Covid la necessità è diventata urgenza. Fatti salvi i capolavori, alcune sale della pinacoteca saranno alleggerite e per poter procedere al riallestimento in totale sicurezza bisognerà chiudere per un periodo il museo al pubblico.

Il progetto al quale si sta lavorando ­– cui Cda e Comitato dei garanti dovranno dare il via libera definitivo – ­ prevede che durante il riallestimento un gruppo scelto di opere venga dato in prestito a selezionati musei stranieri, ovviamente sulla base di accordi economici che consentiranno di rimpinguare le casse della Fondazione. Trattative sono in corso per inviare a un importante museo cinese un centinaio di quadri della Carrara a partire dalla prossima estate. L’interesse per l’arte italiana è alto da parte delle istituzioni culturali cinesi che in questo momento sembrano più di altre in grado di programmare esposizioni internazionali già dal prossimo anno. Non è escluso che le opere della Carrara, come già avvenuto per le mostre in Australia, possano venir esposte in più di una città asiatica.

Nel frattempo la Fondazione sta cercando di definire un’altra operazione di rilievo, che stavolta vedrà l’arte coniugarsi con la moda. In giugno lo stilista Domenico Dolce visitò la Carrara definendola «un esempio dell’Italia più bella» e facendosi fotografare davanti al San Sebastiano di Raffaello. L’invito sui profili social della pinacoteca a «rimanere sintonizzati» suonava come un campanello di allerta. Ora si apprende che Dolce e Gabbana sarebbero interessati a realizzare un evento all’interno del museo bergamasco, ispirandosi alle bellezze conservate tra le mura della nostra pinacoteca. Non è una novità per i due stilisti che in settembre a Firenze hanno presentato la loro ultima collezione nel giardino di Villa Bardini e l’estate dello scorso anno portarono le loro creazioni nella Valle dei Templi, ad Agrigento. Un gemellaggio tra pittura e alta moda la prossima primavera, possibile preludio «fashion» alla temporanea chiusura del museo.

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