Comicon fa il botto, oltre 38mila visitatori

IL FESTIVAL. La tre giorni di cultura pop alla Fiera di Bergamo ha richiamato un pubblico di giovani e adulti con eventi, ospiti e mostre. Un’occasione di incontro e aggregazione inclusiva sul filo delle passioni comuni.

Bergamo ha conquistato sempre più appassionati di fumetti, cinema, serie tv, videogame, giochi e cultura Pop. La terza edizione si è conclusa con 38.500 visitatori (+10% rispetto al 2024) e non poteva essere altrimenti, visto il nutrito ventaglio di proposte che ha animato i tre giorni di durata dell’evento.

Gli incontri, le mostre e le attività di qualità e conclamato appeal non si sono tenuti solo alla Fiera di Bergamo, quartier generale del Festival, ma anche in maniera diffusa in città. I numeri sono impressionanti: 200 eventi, 200 ospiti e 7 mostre non solo hanno richiamato il numero di visitatori citato all’inizio ma hanno anche fatto da volano all’impiego di moltissimo capitale umano (tra personale interno e collaboratori). Le ricadute economiche sulla città e sul territorio sono indubbie.

Gli incontri con i protagonisti

Affollati gli incontri con artisti, disegnatori, editori. Indimenticabile l’intervento del carismatico Giancarlo Esposito, grande star statunitense (visto in «Breaking Bad», «Better Call Saul», «Megalopolis», «The Mandalorian» e «Marvel Captain America: Brave New World»). Un plauso allo spazio dedicato al disegnatore dell’iconico «V for Vendetta», David Lloyd, e proprio nella giornata di ieri, quella conclusiva, al live drawing con il mangaka e illustratore Satoshi Shiki e al dialogo con l’autore della prima copertina di Harry Potter, Thomas Taylor. Quest’ultimo è stato davvero spassoso nel ricordare aneddoti su come si sia trovato a legare il proprio nome a quello del maghetto. Aveva appena 20 anni e lavorava in una libreria quando accettò di disegnare il manoscritto di una sconosciuta J.K.Rowling. Il plico conteneva una pila di fogli con le annotazioni dell’autrice e oggi sarebbe un oggetto dal valore inestimabile se non fosse che, ultimato il lavoro, Thomas Taylor lo gettò nella spazzatura. Aveva letto in anteprima assoluta qualcosa che avrebbe cambiato il mondo dell’editoria e sicuramente la sua vita, ma non ne ebbe la minima percezione all’epoca, prima del grande deflagrare del fenomeno «Harry Potter». Addirittura nel retro copertina ufficiale della prima edizione si prese la libertà di disegnare il padre vestito da mago e la cosa scatenò stampa e fandom perché quel personaggio non compariva nel testo. Qualcuno arrivò a ipotizzare che Taylor fosse a conoscenza della pietra filosofale che dava il titolo al libro o avesse tracciato le sembianze di un futuro antagonista. Nulla di tutto ciò, al punto che il disegnatore dovette smentire per iscritto con la casa editrice. L’incontro in questione, come altri in cartellone, è stato tradotto anche in Lingua dei Segni Italiana sottolineando l’inclusività della manifestazione, così come la sua forte vocazione al rispetto e alla valorizzazione della socialità.

Volendo tratteggiare il perché Comicon Bergamo possa dirsi una scommessa vinta, non bastano i numeri, ma la capacità di generare entusiasmo nei visitatori grazie all’attrattiva del mix di fiction e realtà che vi si respira.

Inno alla creatività contemporanea

Visiona e Promoberg, le due società che organizzano l’evento a Bergamo, hanno confezionato tre giorni che non sono stati solo momenti di aggregazione ma un inno alla creatività contemporanea. Abbracciare target diversi si traduce in crescita culturale, economica e turistica. Quanto al sovvertire il degrado imperante a colpi di fantasia, diciamo che sulla carta sembra l’utopia degna di un fumetto, ma il tentativo resta nobile. In una compagine di totale regressione dei valori e dei diritti come quella che stiamo osservando sui media in questi giorni, un’oasi felice come Comicon rappresenta uno spiraglio in grado di dare sollievo al cuore e allo spirito. L’utenza è stata di età variabile, si va dai preadolescenti ai giovani adulti (la media è 24 anni), ma non risulta circoscritta a delle categorie predefinite di persone e questo è un punto di forza.

Di fronte all’eterno e tragico ripetersi di pagine di cronaca negative, ben venga che i ragazzi si raggruppino in quelle che vengono chiamate fandom

Certamente parliamo di individui che coltivano senza pregiudizi l’espressione di ideali di vita, pensieri e talenti. Gente per cui lo scambio pacifico di vedute crea appartenenza. Esseri umani che trasudano allegria e creatività.

Già le date per il 2026

Girando tra i padiglioni non c’è volontà di fuga dalla realtà, bensì l’euforia di giovani che, a loro modo, anche giocando, riflettono su temi universali.

Nato per celebrare la cultura pop, Comicon diventa molto altro: uno spazio formativo nel quale è bandita la forma di ignoranza che genera discriminazione. Di fronte all’eterno e tragico ripetersi di pagine di cronaca negative, ben venga che i ragazzi si raggruppino in quelle che vengono chiamate fandom, se serve a farli sentire partecipi di qualcosa, a riconoscersi in una comunità, ad assaporare il benessere che viene da una qualsiasi forma d’arte. Questi giorni in cui stringere nuove amicizie uniti sotto uno stesso codice valoriale torneranno. Sono già state annunciate, infatti, le date del 2026: la quarta edizione dell’International Pop Culture Festival si terrà alla Fiera di Bergamo dal 26 al 28 giugno.

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