Due reporter di guerra per aprire Molte fedi

Un mondo da ripensare Molte fedi ’22/’23 prenderà il via lunedì 12 settembre nell’aula magna dell’Università di Bergamo: sul palco Francesca Mannocchi, giornalista, e il compagno Alessio Romenzi, fotografo di guerra: insieme hanno realizzato un documentario sull’Isis

È stato un verso della poesia «Lucente luna tra le foglie» di Domenico Ciardi a ispirare il tema, «Esodi. Poi strade che s’aprono improvvise», della nuova edizione di Molte fedi sotto lo stesso cielo. Si continua anche quest’anno con incontri in presenza e online, in città e in provincia. La tesi di fondo dell’edizione è questa: «In un mondo alle prese con crisi geopolitiche, sanitarie, socioeconomiche e ambientali occorre ammettere la necessità di un mutamento profondo. I recenti stravolgimenti ci costringono a mettere in discussione e a ripensare tutto ciò che, a torto, abbiamo dato per scontato: la salute, l’Europa in pace, condizioni di vita dignitose per tutti, la vivibilità nell’ambiente, un futuro sereno soprattutto per chi oggi è giovane. Non c’è più un tracciato già stabilito e rassicurante: occorre tornare sui nostri passi e riflettere sul percorso. Solo le persone aperte e ricettive, capaci di visione, potranno intravvedere queste “strade che s’aprono improvvise”».

Il programma completo sarà on line da luglio. La sottoscrizione della Card prenderà il via da lunedì 11 luglio. Intanto, l’organizzazione ha fatto filtrare due nomi: ad aprire Molte fedi saranno lunedì 12 settembre alle ore 20.45 nell’aula magna dell’Università di Bergamo Francesca Mannocchi, giornalista, e il compagno Alessio Romenzi, fotografo di guerra. Insieme hanno realizzato il documentario «Isis, Tomorrow. The Lost Souls of Mosul», sui figli dei miliziani dell’Isis, presentato alla 75ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

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