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Martedì 24 Giugno 2025
La caccia fotografica di Brambilla conquista la Biennale di Mulhouse
POLITECNICO DELLE ARTI. Premiata in Francia la creatività della studentessa di Entratico: nel 2027 esporrà i suoi lavori in uno spazio condiviso. Designato il nuovo direttore dell’Accademia di Belle Arti: Ettore Favini, insegnante di pittura.

Bergamo
Il Politecnico delle Arti di Bergamo è sul tetto d’Europa. Tra i vincitori della «Biennale de la jeune création contemporaine issue des école supérieures d’art européenne» di Mulhouse (Francia), dedicata e aperta alle accademie d’arte francesi ed europee, spicca la studentessa bergamasca Chiara Brambilla, 25enne di Entratico. È la prima studentessa d’Italia e dell’Accademia di Belle Arti a conquistare il prestigioso riconoscimento.
Il premio e l’esposizione
La Biennale è nata nel 2001 con lo scopo di favorire l’emergere di una nuova scena artistica europea. In occasione di ogni edizione, le accademie sono invitate a realizzare una mostra personale o collettiva di giovani artisti. L’istituzione bergamasca partecipa alla Biennale dall’anno della fondazione, anche in virtù del gemellaggio che lega le città di Bergamo e Mulhouse. Durante la Biennale vengono ogni volta assegnati diversi premi: due premi per giovani artisti e premi legati ad alcuni partner. A Chiara Brambilla è stato consegnato il «Premio La Filature, Scène nationale-Mulhouse», assegnato dal direttore della struttura – uno tra i centri culturali e artistici più importanti di tutta Francia – per la presentazione di una mostra presso La Filature in occasione dell’edizione 2027 di Mulhouse.
La ricerca artistica
«Ho presentato tre opere legate al tema di ricerca che sto affrontando negli ultimi due anni, vale a dire la caccia e come il cacciatore si presenta con il suo “trofeo”, l’animale – spiega emozionata Chiara –. Ho un archivio fotografico di circa 400 immagini che mi permettono di analizzare pose e posizioni che i cacciatori ripetono in modo quasi identico in tutto il mondo. In Francia ho portato in particolare un’installazione composta da trenta gum print, una scultura in cartapesta e un disegno a puntini, che è un po’ il mio marchio. L’esperienza è stata bellissima: eravamo una quarantina di giovani tra i 25 e i 35 anni con opere bellissime che mi hanno permesso di vedere la qualità di altri lavori e l’approccio di altre scuole fuori dall’Italia. Nel 2027 realizzerò una mostra di 300 mq nello spazio La Filature che, probabilmente, condividerò con altri artisti. Sono emozionata e contentissima di questo riconoscimento».
Cambio alla direzione
La notizia del premio, che conferma la vocazione internazionale del Politecnico delle Arti è motivo d’orgoglio per la direttrice Daniela Giordano e la delegata alla direzione dell’Accademia di Belle Arti Maria Grazia Recanati che sta affiancando nel passaggio di consegne Ettore Favini, designato all’unanimità dal corpo docente dell’Accademia come futuro direttore della storica istituzione. La delega sarà effettiva a novembre. Favini (Cremona, 1974) si diploma in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Milano con Alberto Garutti. Oggi insegna Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bergamo, ha insegnato presso la Naba diMilano e Roma, ha tenuto numerosi workshop e seminari. Ha vinto numerosi premi per residenze a livello nazionale e internazionale
La video opera di Ungari
Favini, insieme a Maria Grazia Recanati, ha fatto la sua prima «uscita pubblica» da futuro direttore dell’Accademia di Belle Arti in occasione della consegna di «Clorofilla Art Prize – Premio Cavaliere Giallo», consegnato per il quarto anno dall’Associazione Cavaliere Giallo all’interno della settimana di «Clorofilla», la mostra collettiva degli studenti dell’Accademia di Belle Arti. Una commissione tecnica, con la collaborazione dei Soci de Il Cavaliere Giallo, ha individuato un’opera vincitrice tra quelle esposte, che è stata acquisita corrispondendo all’autrice un contributo di 800 euro. L’opera verrà poi donata all’Accademia come contributo per la formazione di una Collezione Permanente dell’Accademia. La studentessa vincitrice è stata Erika Ungari, nata a Monza il 21 luglio 1999 e frequenta il corso biennale di Arti e Culture Multimediali. «Un’opera video – spiega la motivazione del riconoscimento – che esplora la relazione tra la natura incidentale del male fisico e la tecnologia multimediale che interviene a trasformarla in un’altra dimensione. Questa trasformazione è avvenuta secondo una ricerca di senso che dal dolore della malattia è passata alla costruzione di uno spazio “cosmico” fuoritempo e fuori dalla realtà. E da considerare inoltre l’immersione dell’artista all’interno della propria esperienza emotiva verso una persona della propria famiglia».
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