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Giovedì 31 Luglio 2025
La Cina di «Turandot» in Città Alta con il Ducato di Piazza Pontida
LIRICA. Piazza Cittadella il 19 agosto ospita la produzione del Ducato di Piazza Pontida dell’opera di Puccini. In scena un cast vocale di spessore diretto dal maestro Brena. Il Duca: un tributo al nostro patrimonio artistico.
Appuntamento apicale con la lirica estiva del Ducato di Piazza Pontida. Martedì 19 agosto, in Piazza Cittadella, andrà in scena (alle 20.30) «Turandot» di Giacomo Puccini. Una tradizione popolare che dal 2001 vede protagonista il Ducato e la produzione della grande lirica nelle grandi piazze di Bergamo. All’inizio, ricorda Antonio Brena, anima artistica dell’opera azione, fu Piazza Pontida, poi in Piazza Vecchia col suo fascino senza pari e dallo scorso anno il Comune, che collabora fattivamente col Ducato, ha optato per Piazza Cittadella, ormai sgombra dalle auto e forte di una locazione più raccolta rispetto alla piazza maggiore di Città Alta.
Gli organizzatori assicurano che sarà una proposta «fedele all’anima evocativa del capolavoro pucciniano, capace di trasportare il pubblico in un mondo sospeso tra fiaba, mistero e passione: non una semplice messa in scena, ma un progetto culturale ambizioso che ha coinvolto oltre 100 persone tra artisti, maestranze, tecnici e volontari».
Atmosfere enigmatiche
Si tratta, come da tradizione, di un «lavoro corale e appassionato» capace di «trasformare l’opera in un evento cittadino di grande rilievo: l’intero impianto scenico è stato pensato per restituire l’atmosfera enigmatica e potente dell’opera, superando le soluzioni convenzionali. Niente pannellati teatrali, ma elementi scenografici che evocano, suggeriscono e amplificano il dramma». Nel cast vocale spiccano interpreti di vaglia e altre voci bergamasche collaudate.
Nel ruolo della protagonista ci sarà Roberta Salvati (soprano drammatico), già pregevole protagonista in «Aida» 2023, sempre del Ducato. Il tenore ucraino Vitaliy Kovalchuk, nel ruolo del Principe ignoto, dalla vocalità energica e autorevole; Liù, giovane schiava, è la bergamasca Gabriella Locatelli (soprano lirico), mentre il basso Ezio Bertola è il re tartaro Timur. Il ruolo di Altoum imperatore è affidato al tenore bergamasco Sergio Rocchi, mentre i tre boiari Ping, Pang e Pong avranno le voci di Mirco Quarello, Livio Scarpellini e Francesco Paccorini. Il coro è quello del Ducato di Piazza Pontida, l’Orchestra Gianandrea Gavazzeni di Bergamo, concertata e diretta dal maestro Antonio Brena.
«Un cast vocale di alto spessore artistico - commenta Brena -. Tutti i protagonisti vantano una pregevole esperienza lirica, hanno molte opere del nostro melodramma nel loro repertorio, sono spesso ospiti dei maggiori teatri italiani. La nostra scelta rispecchierà fedelmente le meticolose indicazioni Puccini».
Quale scelta musicale? «Ho privilegiato il rispetto di una drammaturgia che non sai mai se è favolistica o drammatica. La protagonista si abbandona all’amore solo alla fine. Direi che la difficoltà maggiore è di combinare le due intenzioni di Puccini».
La regia di Mario Binetti si avvale delle scene del Ducato, e i costumi sono di Franz Cancelli coadiuvato dalla scuola di moda Silv. «La nostra Turandot - annota Binetti - cerca la fedeltà rispetto al libretto. C’è un taglio anche romantico, tutto ruota attorno alla luna, o solo rossa sangue, o come la palla che alcune ragazzine usano per gioco, o pallida come deve essere. Ci sono elementi scenici, come il gong, minimalisti: pochi oggetti per richiamare il trono o la grande muraglia e poi, nel III atto, il bosco». E aggiunge un fatto personale. «“Turandot” è stato il mio primo appuntamento con la lirica, è un titolo che adoro. La vivo più come favola, anche l’attualità che ci circonda ci spinge a viverla come favola, di drammi ne abbiamo a sufficienza. Il finale sarà lieto».
«Un incanto che parla al cuore»
Il Duca Mario «Smiciatöt» Morotti avverte: «Quello del 19 agosto è molto più di un evento culturale, è un atto d’amore verso la nostra storia, un tributo al patrimonio artistico che Bergamo custodisce con fierezza. Le mura veneziane abbracceranno le note immortali di Puccini, in un incanto che parla al cuore di ogni spettatore. I bergamaschi potranno riconoscersi nei riflessi della principessa Turandot, nella lotta tra orgoglio e sentimento, e ritrovare nella musica la forza identitaria della propria terra». I biglietti, posto unico, costano 25 euro. Si possono acquistare presso «Il maialino di Gio» in Piazza Pontida oppure sul sito del Ducato (www.ducatodipiazzapontida.it).
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