Museo delle Storie, ecco «Bergamo Box»: 11 percorsi per aziende e gruppi

L’iniziativa. In due cofanetti visite e itinerari, riservati per fruire del grande patrimonio del Museo nelle sue sei articolazioni, dalla Rocca al Campanone.

Uno sforzo di approcciare «pubblici anche molto diversi fra loro», come aziende e gruppi», cioè «associazioni in senso lato, quali altri musei, biblioteche, enti culturali». Anche questo è «Bergamo Box», cronologicamente ultima proposta del Museo delle Storie di Bergamo, presentata martedì scorso a Palazzo del podestà. «Un Museo», ha spiegato l’amministratore delegato della Fondazione Bergamo nella Storia, Marco Ghisalberti, «vive di frequentazioni. Bisogna rendersi evidenti ed interessanti a una varietà di interlocutori, aprirsi a pubblici diversi, anche nuovi, pur in continuità con il lavoro svolto in tutti questi anni, e ancora e sempre più nel segno di una fruttuosa collaborazione pubblico-privato»: quella che ha sinora vertebrato vita e attività del Museo. Il tutto traguardando, naturalmente, il 2023, anno di Bergamo Brescia Capitale della Cultura, e il futuro ulteriore.

«Bergamo Box» perché, ad aziende e gruppi, rispettivamente, sono riservati due cofanetti, il primo in «total black», il secondo color avorio, che contengono undici «card» ciascuno. Ogni card, a sua volta, è una proposta di fruizione del grande patrimonio del Museo, nelle sue sei articolazioni: oltre al Palazzo del Podestà, con il Museo del Cinquecento: Campanone, Convento di San Francesco con «Bergamo 900» e Museo della fotografia Sestini, Museo Donizettiano, Rocca con il Museo dell’Ottocento, Torre dei Caduti. «Ad ogni luogo», spiega Roberta Frigeni, direttrice scientifica del Museo, corrisponde un’icona, un’immagine stilizzata, «un simbolo identificativo dell’offerta». Sei luoghi valorizzati in tre modi, con tre «parole chiave»: «Visite, Itinerari, Teatro».

Il cofanetto per le aziende è destinato al mondo business ed è progettato per entrare in contatto con i luoghi più ricchi di fascino e di storia della città, con il vantaggio di una visita riservata, anche a porte chiuse. Un’occasione da abbinare ad eventi aziendali o da offrire a collaboratori e ospiti speciali. Il cofanetto per i gruppi è invece dedicato al mondo delle associazioni, delle biblioteche e dei gruppi culturali interessati ad approfondire, con gli esperti del Museo, la storia della città e del suo patrimonio. Nel pacchetto per le aziende, per esempio, troviamo la proposta di «Visite» al Museo della fotografia Sestini, per rivedere una altrimenti mal recuperabile Bergamo di tanti anni fa; o al Museo donizettiano, per incontrare l’uomo e il grande musicista; o, a porte chiuse, al Campanone, per godere, leopardianamente, di un «bello aereo» che appaghi la sete di infinito ingenita e congenita all’uomo. Tra gli «Itinerari», si segnala «PanoramaMura», passeggiata storico-panoramica lungo quelle che, dal 2017, sono patrimonio Unesco, la cui valorizzazione è in capo allo stesso Museo delle Storie.

«Teatro» significa che i visitatori, siano afferenti ad aziende o gruppi, potranno essere accolti da una guida del Museo in dialogo con un insolito personaggio proveniente dal passato, incarnato da un attore professionista: uno dei 180 garibaldini bergamaschi partiti da Quarto con il sogno di un’Italia unita, oppure un «compositore» (tipografo) ai servizi di Comino Ventura, nome tra i più illustri della storia dell’editoria bergamasca, attivo fra fine Cinquecento e primo Seicento. Le visite teatralizzate nascono dalla collaborazione con il Teatro d’Acqua Dolce, compagnia specializzata nella realizzazione di spettacoli e visite teatralizzate presso musei «non solo a Bergamo, ma in Lombardia e Trentino». Un esempio se ne è avuto anche martedì: il racconto della storia del Palazzo del Podestà, dalla voce di Rossana Salvioni, operatrice del Museo, è stata accompagnata dall’intervento di Alvise Priuli, podestà di Bergamo nei primi anni Novanta del XVI secolo, che diede il nome alla via Priula, costruita negli anni della sua podesteria. Priuli incarnato dall’attore Stefano Ulivieri. Analogamente, la presentazione di parte della mostra «Vedere Venezia» (fino al 22 gennaio 2023 al Palazzo del Podestà), dalla voce di Fausta Bettoni, referente adulti, famiglie e gruppi del Museo, nonché curatrice di Bergamo Box, è stata «interludiata» dall’apparizione del citato «compositore» della bottega di Comino Ventura, aspramente critico nei confronti del rivale e predecessore Gallo de’ Galli, primo stampatore in Bergamo, negli anni ’50 del XVI secolo (per richiedere le attività di Bergamo Box: 035.247116; [email protected]).

I cofanetti di Bergamo Box sono realizzati, in formato pocket, da Craq Design Studio, agenzia di Bologna legata da anni ai principali progetti di comunicazione del Museo. Per ogni Box, è stato aggiunto un albero di mango al progetto di compensazione di Co2 in Guatemala: «Abbiamo voluto fare qualcosa che fosse di impatto, senza avere alcun impatto».

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