
Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Mercoledì 01 Ottobre 2025
Nel flusso delle esistenze sospese, a Palazzo Creberg l’installazione «Fragilità riflesse»
LA MOSTRA. «Un installazione monumentale della scultrice Viveka Assembergs verrà aperta sabato 4 ottobre nel Palazzo del Credito Bergamasco. Piazzoli: una forza creativa dirompente.
«Homo homini lupus», è il detto che si tramanda dalla notte dei tempi. Così non è per la scultrice Viveka Assembergs che, tra le creature leggendarie che popolano l’immaginario svedese delle sue origini, sceglie di dare un corpo proprio ai lupi e di narrare il comune cammino di uomo e animale dentro la fragilità dell’esistenza.
L’appuntamento
Sabato 4 ottobre, alle 11, al Palazzo Storico del Credito Bergamasco in Porta Nuova, aprirà i battenti «Fragilità riflesse», ardita e monumentale installazione site-specific, realizzata dall’artista per la mostra curata da Angelo Piazzoli e Marcella Cattaneo: ben 36 sculture - realizzate a mano dall’artista in una paziente opera di stratificazione di materiali- metallo, vetroresina, garza, stucco, gesso, pigmenti - si librano nell’aria, calando per oltre undici metri dall’alto cavedio del Palazzo, avvitandosi al livello del Loggiato, fino ad atterrare nel Salone centrale. È la «genesi di un dolore» che dalle pellicce vuote di predatori ancestrali si plasma fino a ricongiungersi a terra, per forza di gravità, con un corpo-carcassa ferito, bendato, scheletrico, ma che ha ancora fame di esistere. L’urlo della figura umana non è di dolore ma, forse, di pietas per il lupo, inaspettato compagno di viaggio nella lotta per la sopravvivenza.
Il lavoro di Viveka Assembergs
«La ricerca di Viveka Assembergs è sempre stata indipendente, ben riconoscibile, dotata di autonomia di pensiero e di accenti personali inconfondibili. – spiega Piazzoli - Si illuminò quando le dissi “Questo è il Palazzo; faccia lei”. In un contesto di libertà assoluta, grazie a innata creatività e ferrea disciplina, Assembergs si mise in gioco, realizzando un lavoro monumentale, ardito, originale e impegnativo, per il quale si è spesa a dismisura». Così, in 12 mesi, nasce un’installazione perturbante; percorsa, certo, dall’inquietudine esistenziale, ma che trasuda di una grande densità creativa, fatta di ricerca sulle forme e di instancabile sperimentazione e manipolazione dei materiali.

Il titolo della mostra – «Fragilità riflesse» è il cuore di questo specifico lavoro, ma anche di tutto il percorso creativo della scultrice: «Fu la fragilità, conseguente ad un periodo della vita complesso, difficile, doloroso, - prosegue Piazzoli - a far maturare, in Viveka Assembergs, le potenzialità e la forza d’animo per realizzare una monumentale esposizione ad hoc trasformando quella stessa fragilità in una straordinaria forza creativa, quasi dirompente nella sua potenza espressiva, declinata in modo libero e originale».

«Le opere di Viveka Assembergs – aggiunge la curatrice Marcella Cattaneo – trattano per lo più presenze femminili, proiezioni di sé, se non addirittura auto-rappresentazioni attraverso il processo del calco, forma duale che suppone insieme la perdita dell’origine e la somiglianza
per contatto, in un rapporto con il tempo potente e di “sopravvivenza”. L’indagine di Assembergs che si addensa intorno all’umano, non può non estendersi a comprendere la dimensione animale. In modo episodico e poi, negli ultimi anni, con una certa ricorrenza e ritualità, l’artista si avvicina al cosiddetto post umanesimo, attraverso cui vengono esaltati i concetti di co-dipendenza e co-evoluzione tra uomo e animale».
Informazioni e orari della mostra
La mostra si potrà visitare fino al 15 gennaio (nei giorni feriali, dalle 9 alle 13) con ingresso libero, oltre che nelle due aperture straordinarie del Palazzo in calendario per il 4 ottobre e il 18 ottobre. Per la mostra «Fragilità riflesse», a tutti i visitatori verrà consegnato, come sempre gratuitamente, il catalogo edito dalla Fondazione Credito Bergamasco, con contributi di Angelo Piazzoli, Marcella Cattaneo, Ugo Riva, Viveka Assembergs e Carlo Jacopo Assembergs.
© RIPRODUZIONE RISERVATA