Palazzo Moroni, la carica dei mille per visitare le cinque sale ristrutturate

LA RIAPERTURA. Una lunghissima coda di visitatori ha approfittato della prima apertura della dimora ristrutturata dal Fai dopo tre lunghi anni di lavori.

Dagli sfarzi di una dimora del Seicento alle suggestioni dell’arte contemporanea, è stata una domenica di grande affluenza in Città Alta, con migliaia di persone ad ammirarne il patrimonio culturale. Nel pomeriggio infatti è andata in scena la cerimonia pubblica che anticipa l’apertura completa e definitiva di Palazzo Moroni, dopo tre anni di complessi restauri coordinati dal Fai. Per l’occasione, porte aperte al pubblico con visite gratuite che hanno richiamato oltre un migliaio di persone, in coda per ammirare le sale della dimora storica con 5 sale completamente ristrutturate.

«Obiettivo: appassionare alla cultura»

«Appassionare alla cultura è la missione nostra, vostra, di questo palazzo al quale auguriamo una vita abbastanza lunga per generazioni di bergamaschi, lombardi, italiani e non solo che anche su queste stupefacenti, ricche e variopinte pietre angolari possano costruire il loro presente e il loro futuro, il più possibile all’altezza del nostro comune passato», ha detto Marco Magnifico, Presidente del Fai-Fondo per l’Ambiente Italiano.

«Il grande lavoro del Fai»

Anche Giorgi Gori, sindaco di Bergamo, commenta l’apertura integrale di Palazzo Moroni: «Per un sindaco è un grande dono ricevere l’interesse e l’intervento concreto del Fai. Palazzo Moroni esiste dal 1646 ed è testimone di un pezzo rilevante della storia di Bergamo, che è la storia della famiglia Moroni, tra le più importanti di questa città. La parte pubblica in questa città fa tutto il possibile per preservare e valorizzare il patrimonio. L’investimento nella cultura non solo non è mai stato tagliato, ma è cresciuto significativamente negli ultimi anni. Tuttavia, il nostro impegno sarebbe insufficiente se non ci fossero tanti generosi privati a sostenerlo. Se non ci fosse il Fai oggi gran parte del patrimonio rischierebbe di andare in rovina nel nostro Paese: il suo lavoro rappresenta un grande servizio per l’Italia». Grande successo anche a Palazzo Ragione, dove sta riscuotendo consenso «Infinito Presente» di Yayoi Kusama, una delle opere più iconiche dell’artista giapponese.

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