Parco Caprotti, dai cittadini richiesta maggiore valorizzazione culturale dello spazio

IL PROGETTO. Contemporary Locus, in collaborazione con l’Orto Botanico e l’Università di Bergamo, presenta una ricerca sul parco realizzata durante la sua 15ma edizione «Sophie Ko | and…».

Contemporary Locus, Associazione culturale bergamasca nata nel 2012, si pone come missione quella di restituire alle comunità̀ e ai territori luoghi dismessi, segreti o dimenticati attraverso progetti di arte contemporanea, cioè con opere e azioni site-specific di artisti visuali internazionali.

Protagonista del progetto 2023, giunto nell’anno della Cultura alla sua quindicesima edizione, è stato il Parco Caprotti, un’enclave verde, ancora poco conosciuta, di particolare rilievo storico e botanico situata in un’area di Bergamo bassa ad alto insediamento abitativo.

La storia

«Parco Caprotti è un luogo molto particolare, un giardino romantico all’inglese che rimane celato a molti bergamaschi e ai numerosi turisti che passano in via Tasso o in via Verdi. Il giardino è segnato già nelle mappe catastali del 1400 come ortaglia di una casa che dava su via Pignolo, in linea con l’assetto urbanistico della città di allora che prevedeva appunto case che davano sulle vie principali di comunicazione e, dietro queste, ampi spazi verdi dedicati alla produzione di verdure necessarie agli abitanti della città. Nel 1800 il Parco è stato acquistato da un imprenditore brianzolo, il signor Caprotti, che compra la casa e il terreno decidendo di trasformarlo in un giardino romantico all’inglese la cui impostazione prevede che il verde venga lasciato esprimersi nella sua ”naturalezza” svelando e calando, tra i rami e i cespugli, gli elementi artistici e architettonici presenti».

Gli alberi del parco

Il parco oggi è uno scrigno davvero prezioso per la presenza di alcuni esemplari arborei di straordinaria bellezza: un Cedrus altantica Glauca, pianta Monumentale riconosciuta da regione lombardia; un Celtis occidentalis, specie rara presente in soli 5 esemplari in città; la Sequoia sempervirens, una delle tre sequioie adulte presente su tutto il territorio del comune di Bergamo.

Dal 15 settembre al 5 novembre 2023, Contemporary Locus 15 ha abitato il parco come spazio di sperimentazione artistica e come piattaforma partecipativa intergenerazionale in un’ottica di rigenerazione urbana e di sostenibilità ambientale. Il progetto – laboratorio di convivenza a cielo aperto – ha voluto riflettere sul rapporto tra cultura, habitat naturale ed essere umano prendendo spunto dalla storia dei giardini romantici e dalle diverse sensibilità che nel tempo hanno costruito, trasformato e abitato spazi naturali.

Contemporary Locus 15 ha invitato quindi l’artista Sophie Ko ad intervenire all’interno del Parco Caprotti e del suo Padiglione del Tè - piccolo edificio vetrato realizzato nel 1890, oggi in parziale dismissione - per un progetto legato all’idea di giardino e alla pittura come possibile interpretazione della memoria del paesaggio.

Gli elementi inclusivi del progetto si sono quindi aperti ad un questionario che è stato redatto e analizzato grazie alla fondamentale collaborazione con Unibg e con l’Orto Botanico di Bergamo. Gli esiti, seppure attraverso piccoli numeri e molte variabili, sembrano indicare la direzione di una partecipazione attiva che trova nelle pratiche culturali lo spazio dell’accoglienza, dell’immaginazione e della presa in cura e che, nel rapporto con l’ambiente naturale, individuano una relazione di benessere più consapevole e rispettosa. «Posso forse sintetizzare con #natura_culture il risultato del questionario e del progetto Contemporary Locus 15» dichiara Paola Tognon, presidente e direttore artistico di Contemporary Locus

I risultati del questionario

«Di Parco Caprotti, scoperto da 1 intervistato/a su 3 grazie a Contemporary Locus, colpisce la qualità estetica e naturalistica; arriva una chiara richiesta di maggiore fruibilità e valorizzazione con attività culturali e artistiche che rispettino l’atmosfera suggestiva del luogo.Tra le ulteriori piste di ricerca, il tema della forte partecipazione di genere e degli under40: un dato non scontato che offre spunti sul tipo di investimenti e di poetiche per la città» spiega il Comune di Bergamo.

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