Pizzica e Taranta, a Bergamo il folk dei Briganti di Terra d’Otranto

Spirito del pianeta Il gruppo salentino il 12 giugno alla Fiera: tamburelli e tamburi, chitarra, violino, flauto e voci per esaltare il legame con la natura e l’ambiente.

Le infinite pagine del folklore si sfogliano in fretta allo «Spirito del Pianeta». Passare dalla Scozia all’Irlanda alla nuova Zelanda è un attimo. Il Perù degli Incas è dietro l’angolo, quanto la pizzica salentina dei Briganti di Terra d’Otranto che il 12 giugno salgono sul palco centrale della Fiera di Bergamo (inizio ore 21; ingresso libero).

Musica vitale

I «Briganti» nascono nell’estate del 2001 a Martignano, piccolo paese della Grecìa Salentina non tanto distante da Melpignano, paese sede del concertone finale della «Notte della Taranta». Il gruppo è assortito da ottimi musicisti e compositori, anche di estrazione classica, che insieme danno anima e corpo ad una musica vitale, perfetta sintesi tra pizzica, melodia grika, canzone d’autore e tradizione popolare della terra d’origine. I Briganti di Terra d’Otranto nell’arco della loro ormai lunga carriera hanno dimostrato sul campo una straordinaria capacità espressiva. Suonano strumenti tradizionali e nella modulazione delle voci hanno affinato una tecnica perfettamente in sintonia con l’espressività popolare.

La ribellione alla globalizzazione

Il nome «briganti» indica la condizione di chi nella musica si ribella alla globalizzazione del mercato, dei media; s’impegna per preservare la propria identità dalla colonizzazione e dall’ erosione culturale che impone la contemporaneità. Con tamburelli e tamburi nella sezione ritmica, tre voci soliste, chitarra, violino e flauto come strumenti principali, i Briganti di Terra d’Otranto riescono a miscelare timbri e sonorità diversi che si

L ’energia dell’antico tarantismo si ritrova nel vortice ossessivo assicurato dai tamburelli

alternano e si rincorrono in una ricca tavolozza di suoni e colori. Nelle canzoni, tradizionali o a firma dei vari componenti il gruppo, si ritrovano tutte le pulsioni di una terra che ancora serba legami con la natura, l’ambiente, le vecchie tradizioni popolari. L energia dell’antico tarantismo si ritrova nel vortice ossessivo assicurato dai tamburelli, mentre la dolcezza delle melodie sottolinea ed esalta gli elementi di una cultura popolare che ancora vede l’amore specchiarsi nell’ideale greco della contemplazione del bello.

Ospiti fissi della «Notte della Taranta»

I Briganti di Terra d’Otranto sono tra gli ospiti fissi della «Notte della Taranta». Qualche tempo fa sono rimasti orfani di Tonino Friolo, la voce storica della band: un «pizzicato» che ha fatto ballare l’intero Salento sulle note ritmate di un canzoniere tradizionale sciorinato con assoluta proprietà. È stato lui che ha condotto il gruppo al successo, ad una popolarità che, nel tempo, ha superato i confini regionali, allargandoli alla dimensione internazionale. La passione per le percussioni, la voce intensa sono state le basi su cui Friolo ha costruito l’affermazione de I Briganti di Terra d’Otranto, fondato insieme a Giovanni Sperti, Antonella Esposito, Christian Palma, Andrea Cappello e Stefano Blanco.

Anche se la latitudine è un’altra, il festival dei popoli indigeni «Lo Spirito del Pianeta» propone una sua piccola «notte della Taranta» con questi Briganti che in fedeltà alla tradizione si giocano anche la carta di una calibrata contaminazione dei linguaggi per far vivere il folk sul filo del tempo, tra arcaismi e modernità. Al centro di tutto resta il suono ancestrale del tamburello.

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