Premio Bergamo, svelata la cinquina: ecco autori, trame e incontri in biblioteca

Narrativa. Annunciati i cinque finalisti del «Premio Bergamo», tra loro anche il bergamasco Alberto Ravasio. La premiazione il 29 aprile con il riconoscimento alla carriera per Lia Levi.

Sabato 29 aprile, alle 18, al Teatro alle Grazie, si terrà la premiazione del «Premio Bergamo», che vedrà una giuria popolare composta da 60 adulti, 36 giovani, 16 gruppi culturali e 11 scuole. In concomitanza verrà anche consegnato il «Premio Calepino» alla carriera a Lia Levi. Martedì 7 febbraio, alla biblioteca Tiraboschi, Andrea Cortellassa ha presentato la cinquina dei finalisti del «Premio Nazionale Narrativa Bergamo»: il bergamasco Alberto Ravasio, Giorgio Vasta, Silvia Cassioli, Matteo Melchiorre, Chiara Alessi.

Alberto Ravasio – La vita sessuale di Guglielmo Sputacchiera

Il libro d’esordio del giovane bergamasco è un chiaro riferimento kafkiano: un trentenne che vive ancora con i genitori si sveglia un giorno trasformato in una donna. I genitori non fanno una piega davanti a questa metamorfosi. Scrive una «Lettera al padre» in cui però non lo accusa di aver inibito il figlio nella sua «soggettivazione», al contrario di quanto avviene in Kafka, invece riconosce che, in fondo, «il padre tante colpe non ce le ha».

Giorgio Vasta – Palermo

Già finalista nel 2017 con «Absolutely nothing», Vasta torna questa volta nella sua città d’origine: Palermo, in una ricerca delle proprie origini. Non c’è nessuna descrizione o storia della città, piuttosto la storia si snoda lungo la luce di Palermo e una luce artificiale: quella della cinepresa usata dal padre per riprendere lo scrittore appena nato.

Silvia Cassoli – Il capro

Cassioli scrive la storia del «Mostro di Firenze»: insegue lungo gli anni Settanta e Ottanta le voci che circondano i delitti del Mostro, ripercorre i passi dei protagonisti e dei comprimari, delinea psicologie e fisionomie di vittime e sospettati, inquirenti e semplici osservatori. Il tutto sfruttando il toscano, riprodotto da larghi stralci di parlato.

Matteo Melchiorre – Il duca

Il «Duca» è proprietario di terre e immobili in una zona imprecisata del Nord Italia. In uno di questi si imbatte nell’archivio di famiglia, scoprendo che dal’400 la sua stirpe era legata a quel territorio. In quel passato il protagonista cerca le origini del suo senso di inappartenenza al mondo. C’è anche un amore contrastato per Maria, nipote dell’arcinemico della famiglia del Duca, che ad essa contende il territorio.

Chiara Alessi – Tante care cose

Libro illustrato da Paolo d’Altan che nasce in seguito all’iniziativa dell’autrice di pubblicare su Twitter, durante il primo lockdown di primavera 2020, curiosità e storie su oggetti consegnati, nel sapere diffuso, all’anonimia e all’orfanità, concentrandosi in particolare sugli aspetti che hanno portato alla creazione e al design di quell’oggetto.

Nel mese di marzo saranno condotti nella biblioteca Tiraboschi degli incontri con i finalisti, tutti di giovedì alle ore 18: Ravasio il 2 marzo, Vasta il 9 marzo, Cassioli il 16 marzo, Melchiorre il 23 marzo e Alessi il 30 marzo. Per info: www.premiobg.it.

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