«Spirito del pianeta»: gli indigeni portano venti di solidarietà

Dal 10 al 19 settembre alla Fiera di via Lunga gruppi tribali, Aztechi, Incas e uno sciamano curatore. Sannino: «Questo evento porta i valori dell’accoglienza».

Si scrive «Spirito del pianeta», ma si può leggere «Spirito di solidarietà». Il tradizionale festival internazionale di gruppi tribali e indigeni del mondo, autentica festa di popoli, si ripresenta in una edizione autunnale (10-19 settembre) e per la prima volta a Bergamo nell’area esterna della Fiera di via Lunga (ingresso libero con green pass). Un ritorno, in un periodo post-pandemico, che vuole fare da collante fra la gente, abituata negli ultimi tempi più all’isolamento e ai legami virtuali.

«Bisogna recuperare le connessioni che abbiamo perso, nutrire la positività, continuare a sognare», dice Susan Simayiai Muteleu, moglie masai di Ivano Carcano, organizzatore dell’evento, che con i colori del costume tradizionale e il sorriso della figlioletta ha portato una ventata di vivacità all’incontro di presentazione.

Fabio Sannino, presidente di Promoberg, ha accolto di buon grado la proposta di ospitare il Festival: «Un test per la fiera, un’iniziativa impattante perché portatrice dei valori dell’inclusività e dell’accoglienza» . «La Fiera è una location importante anche dal punto di vista logistico per la struttura, la capienza, la viabilità – aggiunge Carcano –. Quest’anno niente palco, ma 5 aree e flash mob con gli indigeni che potranno coinvolgere il pubblico nelle danze e nei rituali». Proprio per sottolineare lo spirito di coesione che anima la kermesse, alla presentazione sono state proposte le testimonianze di coloro che a causa del Covid hanno dovuto dire addio (o quasi) ai loro sogni: Gigi, il ristoratore che ha chiuso l’attività, Leslie Abbadini corista e cantante solista che non ha potuto accompagnare alcun concerto, Elisabetta che al festival sarà presente per ascoltare la voce dei giovani, le loro ansie, i loro progetti.

I protagonisti restano comunque gli indigeni. E come ogni anno ci saranno Aztechi del Messico, gruppo costituito nel 1999 per rappresentare la musica azteca nel mondo; i Cree del Canada con costumi tribali e danze rituali che animano i famosi pw-how, i raduni delle etnie pellerossa; gli Incas del Perù; l’uomo medicina della tribù Dessana dell’Amazzonia Brasiliana, ovvero lo sciamano curatore indigeno, erede e custode della conoscenza ancestrale e della medicina indigena tradizionale; monaci tibetani del monastero buddista Gaden Jangise che realizzeranno il mandala della pace universale; African Griot di Dakar in Senegal, Qashqai dell’Iran. Parallelamente saranno allestiti villaggi tradizionali, espositori di artigianato, ristoranti regionali ed etnici.

Il tema della socializzazione e dell’incontro fra diverse generazioni è sottolineato anche da una novità: la presenza di cori tradizionali delle nostre montagne, che avranno la possibilità di cantare davanti al numeroso pubblico, ma ogni gruppo dovrà essere composto da almeno un adolescente e almeno un anziano.

Il programma dettagliato ( www.lospiritodelpianeta.it ) prevede tutte le sere, accanto alle esibizioni dei gruppi indigeni, conferenze, laboratori, incontri con gli scrittori.

Venerdì 10 settembre alle 20,30 Giuseppe Festa e Lingald terranno un concerto letterario per la presentazione del libro «I lucci della Via lago»; alle 21 i laboratori creativi per bambini con Veronica Borghesi e la musica di Grace o Malley Quartet che sarà presente anche l’11 e il 12 settembre. Sabato 11 alle 21, il Bepi (Tiziano Incani) presenta il suo libro «Il Castello»; domenica 12 alle 17 sarà la volta di Elisabetta Piccolo con il libro di favole ecologiche «La coccinella e la blatta soffiante». Martedì 14 lo spettacolo dei Trataburata e il giorno dopo l’ensemble Sangineto. Giovedì 16 Leslie Abbadini in Leslie’s World. Venerdì 17 il coro Voci del Brembo e l’interessante appuntamento letterario con Emanuela Burini che presenterà il libro «Terre indiane. Giacomo Costantino Beltrami nel Nuovo Mondo 1823-1830». Fra i tanti appuntamenti domenica 19 la chiusura con Nicolò Melocchi musicista italiano, interprete della tradizione musicale indiana e del flauto bansuri, in «Rajasthan». Per partecipare è consigliabile la prenotazione direttamente sul sito. Questi gli orari degli eventi: feriali 18-14; sabato e domenica 10-24. Informazioni 347 5763417 [email protected] .

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