
(Foto di colleoni)
IL PROGETTO. Con Molte Fedi il lavoro realizzato dagli allievi del quinto anno del Patronato. La proiezione fino a domenica prossima, poi un frame diventerà murale.
Da domenica scorsa, ogni sera, sulla facciata della stazione ferroviaria, viene proiettato in loop un breve video di animazione. Racconta la tipica «quintana» di una giostra medievale: un cavaliere, con la sua asta, centra con violenza un fantoccio, il quale, girando su se stesso, gli restituisce una forte manata sulla testa.
Si tratta di una rappresentazione del concetto di conflitto: che è autodistruttivo in sé, visto che gli effetti si ripercuotono su chi offende. Il finale, poi, racchiude un monito: scegliendo di toccare dolcemente il bersaglio, questo si gira su se stesso solo per dare solo una carezza a chi lo ha colpito. Il video (dura un minuto) si intitola proprio «Loooooop! La spirale del conflitto».
A realizzarlo, nove tra studenti e studentesse del quinto anno della scuola professionale di grafica del San Vincenzo sotto la guida di due docenti esperti: Paolo Baraldi e Andrea Cristini
Il progetto, promosso dalla rassegna Acli «Molte fedi sotto lo stesso cielo» (l’edizione di quest’anno è dedicata proprio ai conflitti) e da Afp Patronato San Vincenzo, è stato tra i tre premiati e sostenuti dall’associazione Bergamo Smart City & Community presieduta dall’assessore all’Innovazione Giacomo Angeloni. A realizzarlo, nove tra studenti e studentesse del quinto anno della scuola professionale di grafica del San Vincenzo sotto la guida di due docenti esperti: Paolo Baraldi, ideatore principale del tema («Anziché su guerra e pace, tema “scivoloso”, abbiamo puntato più in alto, sulla rappresentazione dell’idea di conflitto») e Andrea Cristini, che si è occupato principalmente della post-produzione e del montaggio. Un lavoro, quello tra docenti e studenti, alla pari: hanno lavorato per diversi giorni ai primi di settembre, prima dell’inizio della scuola, scegliendo tutti insieme le applicazioni (Flipa Clip e Animation Desk) da usare sui tablet forniti da Concept Informatica, partner privato dell’iniziativa, facendo i disegni ed elaborando le animazioni. Per Martina Lenzeni, 18 anni, di Spirano, «ci siamo confrontati e aiutati a vicenda, al di là dei ruoli diversi. Siamo cresciuti insieme, docenti e studenti. Emoziona sapere che il risultato del nostro lavoro lo vedranno in molti». Le fa eco la compagna Eliana Mema, di Brembate: «È stato divertente esplorare un nuovo mondo».
Un’esperienza di valore più ampio di un semplice video. Martino Rovetta racconta che «noi di “Molte fedi” ci siamo chiesti: perché non interrogarci sul tema del conflitto anche attraverso lo sguardo delle nuove generazioni? Così facciamo qualcosa per la città. L’arte provoca le coscienze e la stazione è un luogo cruciale». Don Marco Perrucchini, direttore generale di Afp Patronato San Vincenzo, sottolinea dal canto suo «l’apprendimento che passa attraverso un lavoro vero, reale, con un impatto. Don Bepo, il nostro fondatore, diceva: non basta dare a un ragazzo lavoro, casa, formazione. Il percorso educativo è “pieno” quando la persona che tu aiuti aiuta qualcun altro».
Un frame del video (che sarà proiettato fino a domenica prossima) diventerà un murale cittadino.
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