Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Mercoledì 31 Dicembre 2025
Un anno d’arte vissuto intensamente: «L’Accademia Carrara vuole crescere»
L’INTERVISTA. La direttrice Pacelli ricostruisce il suo percorso da «Dentro Lorenzo Lotto» alla pittura su pietra. «Intendiamo rafforzare la rete di collaborazioni e lavorare sulla visibilità nazionale e internazionale».
Un anno fa, il 9 dicembre, Maria Luisa Pacelli prendeva servizio come nuova Direttrice di Accademia Carrara, in un clima cittadino ancora agitato dalle polemiche che avevano accompagnato l’addio al museo di Martina Bagnoli. Da allora, ha preso casa in Città Alta e si è messa al lavoro, imparando a conoscere lo staff del museo, ma anche la città e il suo territorio, con il suo ricco network di istituzioni, fondazioni, associazioni che operano nel mondo della cultura ad ampio spettro.
Nel Natale 2024, Pacelli ci aveva annunciato che «A parlare saranno i fatti». Così, nel fervore di queste festività - durante le quali le visite in museo si sono impennate sull’onda dell’ingresso gratuito offerto fino al 31 dicembre ai residenti in città e provincia - siamo tornati da lei per provare a tracciare un bilancio del suo primo anno in Accademia Carrara.
«Si è trattato di un anno di transizione visto che, assieme ai colleghi, abbiamo realizzato un programma in parte già deciso, – dichiara subito – ma anche molto intenso e interessante. Si è creata una bella armonia con lo staff, composto da persone capaci e allo stesso tempo molto appassionate del proprio lavoro. Ho inoltre iniziato a conoscere il contesto cittadino e dato vita a una serie di collaborazioni con altre istituzioni del territorio. Ciò sempre in sintonia con il CdA del museo che è stato di grande supporto».
Sei mostre in un anno
Nel 2025, infatti, il calendario della Carrara è stato scandito da sei mostre: in primavera, «Dentro Lorenzo Lotto»; in estate, la «trasferta» nello spazio HelloSky dell’aeroporto, con l’esposizione «Sublime Natura. Le cascate del Serio di Andrea Marenzi»; in autunno, il progetto site specific «Orti tintori» di Paolo Chiasera. A chiudere il 2025 è la mostra «Arte e Natura», che fino al 6 gennaio accompagna alla scoperta della tecnica affascinante e sofisticata, quanto ancora poco nota al grande pubblico, della pittura su pietra tra Cinque e Seicento. Ad accompagnarla, oltre a un ciclo di incontri, è la mostra «Arte e Natura Kids» che inaugura in Carrara uno spazio espositivo e laboratoriale permanente, appositamente progettato per iniziative a misura di bambino.
Fino a novembre 2026, inoltre, la Pinacoteca ospita il racconto espositivo «Colleoni 550. L’immagine del condottiero», curata da Nicolò Colleoni e realizzata in collaborazione con Luogo Pio della Pietà – Istituto Bartolomeo Colleoni. La «tradizione» del dono si è rinnovata, con l’arrivo in quadreria dell’Autoritratto di Bartolomeo Nazari donato da Carla Bonfichi, così come è stato alimentato il confronto con il panorama internazionale, grazie al convegno «Il Museo come impresa culturale» e all’incontro con il curatore della collezione di medaglie della Frick Collection di New York.
Dialogo e accessibilità
Ciò che balza all’occhio, scorrendo le attività dell’anno che si chiude, è il moltiplicarsi delle collaborazioni con altre realtà culturali e il dialogo con altre discipline: Bergamo Jazz, Teatro Donizetti, Ospedale Papa Giovanni XXIII, Università di Bergamo, Fondazione Architetti Bergamo, Associazione Giovanni Secco Suardo, Bergamo Pride, Gres art 671, Lab 80 film, Orto Botanico «Lorenzo Rota», Politecnico delle Arti e Conservatorio, La Città delle Mille, The Circle Italia Onlus, Festival Orlando. Particolarmente innovativo è stato il programma «Forever Young», sviluppato in collaborazione con Fondazione Alfaparf per avvicinare la generazione under 30 al museo, tra percorsi guidati, workshop creativi, talk con artisti e divulgatori, performance e spettacoli live, con l’ingresso gratuito al museo. Una menzione meritano infine anche i progetti di accessibilità, dedicati ai non vedenti, ai caregiver di persone con Alzheimer o altre demenze (in collaborazione con il Centro Eccellenza Alzheimer Ferb Onlus di Gazzaniga e Generazioni FA – Società Cooperativa Sociale), alle persone con Parkinson (curato insieme a Festival Orlando con la collaborazione di Festival Danza Estate e Centro per la Scena Contemporanea di Bassano del Grappa).
«Ci proponiamo di continuare a impegnarci per l’ampliamento dei nostri pubblici, come anche di rafforzare la rete di collaborazioni, oltre a continuare a lavorare sulla visibilità del museo nella dimensione nazionale e internazionale», prosegue Pacelli.
Tarocchi e il Conte Carrara
Quanto alla futura programmazione, la Direttrice preferisce non anticipare troppi dettagli: «Siamo pronti per l’apertura, dal 27 febbraio, della nuova mostra “Tarocchi. Le origini, le carte, la fortuna”, che sarà accompagnata da una grande sorpresa espositiva al Palazzo della Ragione, che ancora non abbiamo annunciato, ma che intorno ai tarocchi, in origine manufatti artisticamente elevatissimi arrivati ai nostri giorni come oggetti di grande popolarità, darà conto dello sforzo che stiamo facendo per promuovere proposte interessanti e accessibili, senza mai rinunciare alla qualità dei contenuti. Alla base, vi è l’idea che il museo appartiene ai cittadini, che pertanto si devono sentire accolti e a loro agio, come a casa propria. Nell’autunno 2026, invece, aprirà i battenti la mostra dedicata a Giacomo Carrara. Tutti conosciamo il Conte, ma alla sua figura poliedrica non è mai stata dedicata una mostra che lo racconti a tutto tondo, in veste di erudito, collezionista e mecenate, restituendoci al contempo un vero e proprio spaccato della città di Bergamo all’epoca della nascita di Accademia Carrara. A questo scopo, attingeremo anche ai depositi, per esporre molte opere mai viste o solitamente non accessibili. Proprio in queste festività natalizie, infine, sto chiudendo i contatti per comporre il nuovo Comitato scientifico del museo».
Con grande onestà, infine, Pacelli non nasconde anche gli ostacoli che gli ha riservato il suo primo anno alla guida del museo: «Non sono mancate le difficoltà, a cominciare dal fatto che mi sono trovata a realizzare progetti già avviati a cui dare la mia impronta, e allo stesso tempo a progettare le iniziative future. Inoltre, mi è difficile comprendere perché, a fronte dei tanti riscontri positivi su Accademia Carrara che ricevo a livello nazionale e internazionale, in città non vi sia talvolta la serenità per perseguire insieme il bene di un’istituzione che può raggiungere altri, importanti traguardi. I visitatori, per parte loro, sono felici, lasciano commenti entusiastici, partecipano alle attività e questo è naturalmente fonte di grande soddisfazione. Ciò non toglie nulla alla nostra volontà di continuare a far crescere il museo tanto nei numeri quanto nei contenuti che, in sintonia con la qualità del suo patrimonio e della sua storia, non possono che essere quelli di una grande istituzione culturale internazionale».
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