
Cultura e Spettacoli / Valle di Scalve
Venerdì 26 Settembre 2025
Valorizzare la Val di Scalve, al via il festival-laboratorio
TERRE ALTE. L’evento sabato 27 e domenica 28 dopo la ricerca con l’Università. Formula itinerante nei quattro paesi, interventi di esperti internazionali.
Val di Scalve
Il futuro della Valle di Scalve, e in generale delle terre alte, sarà al centro del festival culturale che si terrà domani e domenica a Vilminore, Schilpario, Colere e Azzone: la prima edizione del festival culturale «Val di Scalve: laboratorio di Comunità» si presenta come un’esperienza itinerante, che coinvolgerà esperti, studiosi e comunità.
L’iniziativa rappresenta il punto di arrivo - «e al tempo stesso di ripartenza», precisano i promotori - del progetto di ricerca «Verso una rigenerazione territoriale e reticolare della Valle di Scalve: un nuovo turismo per un nuovo abitare», coordinato dall’Università degli studi di Bergamo su iniziativa dell’associazione di imprenditori Scalve Mountain, in collaborazione con la Comunità Montana Valle di Scalve e i quattro Comuni. Avviato due anni fa, il progetto ha offerto uno studio scientifico e insieme una prospettiva sullo sviluppo della valle.
Ora, il festival che ne è nato si pone come obiettivo restituire la ricchezza della Valle di Scalve ad abitanti e visitatori, valorizzando i beni comuni, le produzioni agro-pastorali, le risorse ambientali, le attività sportive e il patrimonio industriale
Ora, il festival che ne è nato si pone come obiettivo restituire la ricchezza della Valle di Scalve ad abitanti e visitatori, valorizzando i beni comuni, le produzioni agro-pastorali, le risorse ambientali, le attività sportive e il patrimonio industriale. In una formula itinerante (domani mattina al palazzo Pretorio di Vilminore, sabato pomeriggio alla Torre civica di Azzone, domenica mattina al Museo Zanalbert di Colere e domenica pomeriggio al Museo etnografico di Schilpario), il programma del festival si articolerà in cinque filoni tematici, dedicati ad abitare comunità e beni comuni di montagna, produzioni e certificazioni di qualità, turismo delle radici, eccellenze ambientali e sportive, e ancora patrimonio industriale tra dismissione e rigenerazione.
Valorizzare una valle alpina
«L’evento – spiega Federica Burini, coordinatrice del progetto di ricerca – intende offrire alla comunità una finestra sulle dinamiche di valorizzazione e rigenerazione di una valle alpina, partendo dalla comunità e dai valori del territorio, così che possano co-progettare con le istituzioni un modello di sviluppo basato su beni comuni, cultura, tradizioni agro-pastorali e sostenibilità ambientale».
Nel programma, mostre fotografiche (in particolare, domenica mattina a Colere l’inaugurazione di un’esposizione fotografica dedicata a Manfredo Bendotti, per tutti «Mago», scomparso nell’aprile scorso), spazi di approfondimento scientifico curati da dottorandi e ricercatori, oltre a tavoli di lavoro con ospiti di rilievo nazionale e internazionale come Annibale Salsa, Letizia Sinisi, Cassiano Luminati, Jasmine Saidbucher e Luc Treichler.
«Il festival si propone come opportunità di networking tra imprese, operatori culturali, docenti universitari, enti pubblici e cittadinanza»
Saranno presenti, insieme al rettore Sergio Cavalieri, alla prorettrice Elisabetta Bani e a docenti e ricercatori dell’Ateneo, anche numerose autorità locali e istituzionali (tra i tanti enti, Cai, Osservatorio per la montagna della Provincia di Bergamo, Uncem Lombardia e Parco delle Orobie bergamasche). «Si tratta di un evento importante per la valorizzazione di tutte le anime della valle – dichiara il presidente della Comunità montana Valle di Scalve, Marco Grassi –: la Comunità montana e i Comuni sono attivamente coinvolti per trarre il meglio dalle ricerche e avviare nuove progettualità per lo sviluppo territoriale».
«Il festival si propone come opportunità di networking tra imprese, operatori culturali, docenti universitari, enti pubblici e cittadinanza – aggiunge il presidente di Scalve Mountain, Ernesto Duci –, offrendo contenuti di formazione continua e occasioni di confronto con esperti del territorio, obiettivi primari per la nostra associazione, per seminare cultura del e per il territorio».
© RIPRODUZIONE RISERVATA