Corpi imperfetti: particolari che cambiano la vita

Il libro Il sogno di molti - ai tempi dei social - è un corpo perfetto, ma è un difetto, un neo bianco sulla cornea, a influenzare in modo decisivo la visione del mondo della giovane Guadalupe Nettel ne «Il corpo in cui sono nata» (La Nuova Frontiera).

Lo racconta in un’autobiografia romanzata in cui ripercorre l’infanzia e la vocazione letteraria. Quel problema fisico la costringe a portare per anni un grosso cerotto sull’occhio sinistro. A causa di questo «accessorio» le si presentano solo immagini sbiadite della realtà, mentre coltiva l’attenzione per i suoni e mantiene un senso di estraneità per ciò che le accade intorno.

Un romanzo di formazione scritto in modo raffinato, nitido, tagliente. Quale parte della nostra identità è definita dal corpo? Nel romanzo di Hanif Kureishi «Il corpo» (Bompiani) Adam, scrittore di successo, ormai prossimo alla vecchiaia, decide di sottoporsi a un intervento sperimentale: fa trapiantare il suo cervello nel corpo di un uomo giovane e prestante. Questa trasformazione, tuttavia, dopo il travolgente entusiasmo iniziale, gli lascia un invincibile senso di insoddisfazione: sente infatti la mancanza di ciò che è stato.

A partire da questa storia, sospesa fra parabola allegorica e satira di costume, lo scrittore ragiona su vizi e virtù della nostra epoca, sul senso e la qualità della vita. Si concentra infine sulla forza del corpo come motore di una relazione, spinta dal desiderio, «Dell’anima non mi importa» di Giorgio Montefoschi (La Nave di Teseo), una fine indagine psicologica dietro le quinte di un matrimonio. Alla ricerca di ciò che - al di là delle imperfezioni del corpo, o proprio grazie ad esse - può rendere piena e felice la vita.

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