Il legame profondo tra mamme e figli nei piccoli gesti

IL LIBRO. Per spiegare alle figlie come conquistare le vette della vita, Anna Torretta, guida alpina e campionessa di arrampicata su ghiaccio, parte da casa sua.

Lo racconta nel volume «Dal tetto di casa vedo il mondo» (Corbaccio), in cui recupera in modo originale l’esperienza vissuta durante la pandemia. Durante il tempo sospeso di un lockdown, Anna organizza una spedizione per conquistare il tetto, allestendo un campo base in soggiorno e i campi intermedi sui balconi dove ci si arrampica e si dorme in tenda. Sfruttando la sua esperienza, stimolando il senso di avventura, coglie l’occasione per spiegare alle figlie il senso delle sue imprese. Punta sulle conquiste compiute dal punto di vista umano: l’importanza di lavorare in squadra, la necessità di allenare tenacia e resilienza per realizzare i propri sogni.

I suoi racconti offrono ispirazione a ogni donna che deve conciliare lavoro e famiglia. «È madre chi sa fare spazio» scrive Cinzia Pennati in «È madre chi» (Mondadori), testo poetico accompagnato dalle illustrazioni di Sofia Boccato. Pennati è autrice del blog sosdonne.com, dove con lo pseudonimo di Penny scrive di tematiche femminili e legate all’educazione. In questo albo spiega che «è madre non solo chi è madre», riassumendo caratteristiche e valori che appartengono a una dimensione più ampia: «è madre chi sa aprire varchi, costruire ponti, inventarsi percorsi... Chi semina parole di coraggio e sostegno». «Mamma, maman, maame, nanay»: c’è una sola parola, in tante lingue, nell’albo «Mamma» di Aurora Cacciapuoti (Rizzoli), un colorato, divertente silent book in cui una madre e un figlio esprimono senza parole, nei piccoli gesti quotidiani, un legame profondo e universale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA