Il riscatto di Maristella dalla tetra monotonia

IL LIBRO. Racconto di una generazione spesso lacerata tra desideri, ideali e una realtà troppo difficile e complessa da affrontare, «Il principe rosa» (Fandango) di Alessandro De Roma mette in scena un personaggio femminile ambizioso e raro nella letteratura italiana contemporanea.

La figura infatti di Maristella è la sintesi di un tempo, soprattutto quello italiano, vissuto in un fin troppo conscio galleggiamento (a facile rischio di perdita d’equilibrio) in cui gli anni passano e i desideri si tramutano in amari rimpianti e non raramente anche in rabbiose frustrazioni. Figlia di una generazione che in fondo potè tutto o almeno lo credette, Maristella cresce nel solco della mitologia di un padre, un dottore dagli alti ideali politici. Una presenza costante, mai opprimente eppure proprio per il suo esempio scintillante difficile da imitare e ancor più da raggiungere. Maristella ripiega così anno dopo anno in una solitudine opprimente, un’autocondanna inconsapevole che sembra spegnerne ogni possibile cambio di passo. Il mondo è quello che è e Maristella anche, ma non tutto è perduto, piano piano la giovane donna quarantenne attua una risalita. Un vero e proprio lavoro su se stessa, che prende avvio dalla morte del padre, una scomparsa che apre in lei sì una possibile voragine in cui cadere per sempre e non rivedere mai più alcuna luce, ma anche uno spazio nuovo.

Una nuova possibilità di disegnare se stessa oltre gli estenuanti e stretti confini di un’insegnante di scienze in un tempo in cui esserlo nella scuola italiana ha molto di eroico e poco di soddisfacente. La principale qualità di De Roma sta in una scrittura che accompagna i suoi personaggi (e i suoi lettori) passo passo, senza visionari cambi di campo che poi risulterebbero - come spesso accade in molti casi - solo cadute di stile e tentativi da vecchia avanguardia. De Roma tiene il punto, sta ostinatamente nel reale, e così fa Maristella a partire da un semplice e forse banale viaggio con le amiche, ma che così banale per lei non è. Una rinascita che le porta una nuova consapevolezza. Un riacquisto del desiderio e dei suoi significati esistenziali che faranno il loro corso nella vita di Maristella, rivedendo sotto una luce diversa il passato e il padre, ritrovando così nel presente i motivi di una sfida lontana da ogni più tetra monotonia. «Il principe rosa» è un romanzo raffinato che fa i conti con un tempo instabile e violento opponendogli una gentilezza di cui ognuno oggi ha estremamente bisogno.

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