
Il piacere di leggere / Bergamo Città
Lunedì 11 Agosto 2025
La prof detective alle prese con i delitti e la scoperta di sé
IL LIBRO. «In ultima analisi» è il primo di una serie di quattordici romanzi con protagonista Kate Fansler.
Un giallo, una detective story però con una protagonista femminile. Un romanzo considerato di poco interesse intellettuale e per questo rinchiuso a forza nel ghetto dei libri di genere al punto da costringere l’autrice, Amanda Cross, pseudonimo di Carolyn Gold Heilbrun, prima donna a ottenere un incarico accademico alla Columbia University, a ritirarsi a vita privata, lasciando la critica e la sua spocchia a se stessa e alle proprie vacue elucubrazioni. Torna così nelle librerie italiane, grazie all’intuito degli editor di Sellerio, «In ultima analisi» (nella bella ed empatica traduzione di Adriana Bottini).
Il libro ha tutti gli ingredienti di un mystery, ma anche la forza di uno sguardo letterario non banale e non ovvio a partire dalla protagonista, Kate Fansler, professoressa, donna altera ed estremamente colta, e infine a tratti non poco supponente verso le semplificazioni tipiche dei suoi colleghi maschi. «In ultima analisi» è il primo di una serie di quattordici romanzi con protagonista Kate Fansler, ma è anche probabilmente il primo giallo che ha esplicitamente una figura femminile come protagonista e al tempo stesso una figura anomala, in quanto intellettuale che si offre alle indagini con un portato e un immaginario imprevedibile e non poco sorprendente. Quello che offre infatti la letteratura di Amanda Cross non è solo una forma di femminismo irriverente e tanto meno una serie di detective stories dallo schematismo prevedibile e facilmente intuibile, ma un desiderio, una messa in primo piano del femminile come elemento d’indagine non solo rispetto al delitto o al crimine commesso, ma rispetto a se stessa e al suo ruolo nella società.
Sorprende così la straordinaria capacità della scrittrice americana, morta nel 2003, di semplificare tutto ciò che è spesso offerto in maniera complicata e astrusa utilizzando proprio la forma del romanzo giallo come struttura su cui posare una critica feroce e radicale alla società maschilista, compresa ovviamente quella accademica, del Novecento. Un testo dunque godibile dove non di rado capita di ridere delle battute e della cinica ilarità dell’improvvisata professoressa detective, ma al tempo stesso una pagina della letteratura contemporanea da riscoprire oltre il genere giallo dentro alla quale era stata normalizzata. Kate Fansler, pur nella sua alterigia, non potrà che rimanere nel cuore dei lettori così come la sua autrice, Amanda Cross che non ha nulla da invidiare alla ricchezza narrativa di Georges Simenon e alla modernità di Virginia Woolf.
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